Torno (Como): Chiesa di San Giovanni Battista
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La Chiesa di San Giovanni Battista è la chiesa più importante di Torno. Di origine medievale, è caratterizzata da una forma irregolare ed è famosa per ospitare un antico chiodo che secondo alla tradizione dovrebbe essere appartenuto alla croce su cui venne crocifisso Gesù.
STORIA L'esistenza sul sito di un edificio sacro cristiano ancora in epoca romana è dimostrata dall'esistenza di una lapide del sesto secolo posta fino al diciottesimo secolo sul pavimento della chiesa e oggi conservata nel Museo Civico di Como. Sulla parete sinistra della prima campata della chiesa vi si trova una sua copia. Esiste poi una leggenda secondo la quale la regina longobarda Teodolina avrebbe donato alla Chiesa di San Giovanni paramenti sacri preziosi. La leggenda più importante è però quella legata alle famose reliquie ospitate nella chiesa. La tradizione vuole che un vescovo tedesco, al ritorno in patria nel 1099 dopo la prima crociata, depositasse nella Chiesa di San Giovanni uno dei chiodi utilizzati nella crocifissione di Cristo e i resti di uno degli Innocenti fatti trucidare da Erode, dopo avere capito che il vento fortissimo che gli impediva di riprendere il viaggio non sarebbe cessato finché non lo avesse fatto. Il primo documento riguardante la chiesa risale al 1208. All'interno della chiesa, sul secondo arco della navata, è riportata la data 1494, sopra al rosone quella del 1496. Si tratta di date legate ai restauri e agli ampliamenti più importanti, quelli che hanno portato la chiesa ad assumere la struttura generale che ha oggi. Nel 1515 Torno, ai quei tempi paese molto ricco, venne saccheggiato dagli svizzeri, nel 1522 dai comaschi. Durante tali saccheggi anche le chiese vennero depredate e danneggiate. Il campanile, ancora nel 1592 aveva una copertura appuntita. Nel 1776 venne colpito da un fulmine. Nel corso dei successivi restauri venne modificata la cella campanaria e alla modifica del tetto alle forme attuali. Altri restauri del campanile ebbero luogo nel 1960, durante i quali vennero ripristinate alcune aperture precedentemente murate. Nel 1889 ebbero luogo lavori di restauro che portarono la chiesa alla sua forma attuale. In particolare venne rimosso l'intonaco dalla facciata e dal campanile e vennero apportate alcune modifiche al portale, con l'aggiunta di delle statue dell'Annunciazione ai lati della lunetta, con quella della Madonna in effetti spostata dalla nicchia a destra del portale in cui adesso è presente una statua senza testa.
STRUTTURA La chiesa ha una struttura irregolare da un punto di vista planimetrico e mista romanica e gotica come stile. Non solo, infatti, il presbiterio e la parete di fondo hanno un orientamento che non coincide con quello del corpo principale, ma addirittura la parete destra piega verso l'esterno esattamente a metà della navata, cosicché la chiesa si allarga verso il fondo. Guardando inoltre la facciata dall'interno (dall'esterno non si vede quasi) si nota come il rosone non sia centrato ma si trovi un po' spostato verso la parete destra. Tutte queste irregolarità sono probabilmente dovute alla stratificazione di modifiche apportate nel corso dei secoli. Per quanto riguarda lo stile, la chiesa contiene sia elementi romanici, come ad esempio i muri pieni e quasi privi di finestre, sia gotici, come in particolare gli arconi della navata, a sesto acuto, per quanto la punta sia a mala pena riconoscibile, e ai quali corrispondono esternamente dei contrafforti sulla sinistra e degli archi esterni collegati all'edificio adiacente sulla destra. La chiesa è a navata unica, con un'unica abside. Quest'ultimo ha una struttura poligonale, ma all'interno, sul fondo, appare semicircolare. La navata è divisa in sei campate (più la campata corrispondente al presbiterio). In fondo sulla sinistra si trova la sagrestia. Non è presente un transetto. Sulla destra sono visibili dall'esterno due ingressi laterali oggi murati. Sulla parete esterna sinistra si trovano invece numerose lapidi, in linea col fatto che da quel lato la chiesa guarda verso il vicino cimitero. Il campanile in pietra possiede una tipica struttura romanica, con le pareti laterali suddivise in specchiature decorate superiormente con archetti pensili e aperture di dimensioni man mano maggiori procedendo verso l'alto (primi tre livelli privi di aperture, quarto livello con monofore murate, quinto e sesto livello con una bifora per lato). Il portale della chiesa in marmo costituisce uno dei suoi elementi di maggior importanza. Esso venne realizzato alla fine del quindicesimo secolo ed è attribuito ai fratelli Rodari e comprende due parti. Quella inferiore, dotata di spesso zoccolo, comprende il portone vero e proprio. Intorno a quest'ultimo vi è per prima una cornice con solo decorazioni geometriche. Ai lati vi sono poi lesene con ognuna tre nicchie impilate e inframmezzate da teste di cherubino. Nelle tre nicchie di sinistra vi sono, dal basso in alto, statue di San Rocco, Santa Caterina e San Paolo. In quelle a destra San Sebastiano, Santa Lucina e San Pietro. Ancora più esternamente vi sono un bassorilievo e sopra di esso una ulteriore nicchia. A sinistra il bassorilievo raffigura la Visitazione e la nicchia ospita una statua allegorica della Fede. A destra il bassorilievo raffigurazione la decollazione di San Giovanni Battista mentre nella nicchia è presente una statua senza testa cui non è attribuibile alcun significato specifico. La parte superiore del portale, separata da quella inferiore da una ricca trabeazione con bassorilievi a tema decorativo, comprende la grande lunetta. All'interno di questa vi è un bassorilievo raffigurante il battesimo di Cristo con, su ogni lato, una coppia di angeli. La cornice della lunetta è divisa in segmenti contenti raffigurazioni di profeti o sibille. Ai lati della lunetta vi sono le due statue dell'Annunciazione mentre all'apice vi è quella dell'Eterno Padre benedicente che regge la sfera del mondo. L'interno della chiesa non è molto luminoso, essendo presenti solo due finestre rettangolari sui lati del presbiterio e, in facciata, il rosone e una finestra a fianco di esso. Alla sinistra dell'ingresso si trova una una pila per l'acqua santa di epoca romanica, alla destra una di epoca rinascimentale. Nella parete destra della prima navata si trova una nicchia che fa da battistero. A fianco di esso la scala che porta alla cantoria in controfacciata. Essa ospita un organo realizzato nel 1899 dalla ditta Mascioni. Gli affreschi più antichi della chiesa, del periodo a cavallo fra quindicesimo e sedicesimo secolo, si trovano nella navata: - Sul pilastro destro della quarta arcata è presente, purtroppo ormai assai sbiadito, un San Bernardino da Siena. - Sulla parete sinistra della sesta campata, all'interno di una cornice a banda, sono raffigurati una Madonna con Bambino in Trono e un San Giovanni Battista. - Sulla parete destra, assai deteriorato, vi è un San Cristoforo L'altra parte più rilevante della chiesa è rappresentata dal presbiterio, separato dalla navata da una cancellata e comprendente l'abside con l'altare maggiore e due altari laterali. La parete del presbiterio, aperta in tre cappelle ad archi a tutto sesto, è completamente occupata da un grande affresco raffigurante una scena paradisiaca, con nuvole in cielo popolate di putti e angeli musicanti e con Dio Padre al centro. Non è chiaro quando venne tale affresco venne dipinto, forse nel sedicesimo secolo, forse nel secolo successivo. Esso viene da alcuni attribuito ad uno dei Fiamminghini, Giovanni Mauro della Rovere. Le due basi dell'arco centrale sono collegate da una trave di legno sopra la quale è collocato un grande crocifisso ligneo. La copertura del presbiterio è formata da variopinte volte a crociera riccamente decorate con stucchi e affreschi. Gli stucchi sono barocchi, gli affreschi vennero invece rifatti nel diciannovesimo secolo. I costoloni delle volte sono messi in evidenza dagli stucchi e in ogni spicchio si trova una fantasiosa cornice in stucco. Nelle cornici della volta centrale sono rappresentate la Trinità, la Madonna con Gesù e Giovanni, Maria Bambina coi genitori, Angeli osannanti. In quelle della volta di sinistra sono raffigurati i quattro evangelisti mentre degli affreschi nelle cornici della volta destra solo uno, raffigurante una coppia di angeli, è ancora visibile. I vari sottarchi sono anche essi suddivisi da cornici in stucco in pannelli contenenti rappresentazioni di santi, angeli, sibille e motivi decorativi. Da notare anche gli angeli-cariatidi alla base della volta centrale e i putti alla base di quelle laterali. Sulle pareti laterali della volta centrale, più alta delle laterali, si trovano infine cornici con epigrafi sostenute da putti. La parete dell'abside è priva di decorazioni. Il catino absidale è invece decorato con lo stesso stile delle volte del presbiterio, anche se in questo caso gli stucchi sono solo simulati. In uno dei pannelli è raffigurata la croce argentea che ospita il Santo Chiodo. Negli altri pannelli sono raffigurati medaglioni contenti i simboli della passione. La parte bassa delle pareti laterali è occupata dagli stalli del coro. Dall'altare si estendono delle pareti divisorie dotate di due porte che delimitano il locale in cui sono conservate le reliquie. Sul fondo dell'abside è presente una grande nicchia contenente una statua del 1807 in legno dipinto raffigurante San Giovanni Battista. L'altare laterale sinistro è dedicato alla Madonna del Rosario ed è dotato di una ricca ancona con struttura architettonica al cui centro, in una nicchia, si trova una statua recente del 1979, copia dell'originale andato rubata, raffigurante la Madonna. In alto, al centro del timpano spezzato, è raffigurato un pellicano, simbolo di Cristo che si sacrifica per redimere l'umanità. Tutto intorno all'altare corre una larga banda con i misteri del rosario raffigurati all'interno di medaglioni. Sulla parete laterale a fianco dell'altare sono presenti cinque dipinti in cui sono rappresentati episodi della vita della Vergine. L'altare laterale destro è dedicato a San Bartolomeo e possiede la medesima struttura di quello sinistro. Al posto del pellicano c'è però in questo caso un vaso di fiori e la banda che circonda l'altare contiene elementi decorativi e cornici con angeli. La pala d'altare, attribuita ad uno dei Fiamminghini, Giovanni Mauro della Rovere, raffigura San Bartolomeo mentre viene scorticato vivo. Sulla parete destra sono presenti immagini di santi. Il pulpito, sulla sinistra in corrispondenza dell'arco fra la quinta e la sesta campata, appariva in origine sostenuto da putti, che furono però purtroppo rubati. I quadri della Via Crucis sono del frate tedesco Joseph Zürchner, che li dipinse nel 1756. Alle pareti della chiesa sono appese varie tele. In particolare una Conversione di Saul attribuita a Giovan Battista Trotti detto il Malosso (1555-1619) e una tela attribuita a Vincenzo Campi (1526-1591) probabilmente in origine parte di una composizione più ampia (è forse una delle due ante di un organo).
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
piazza San Giovanni, 22020 Torno CO |
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