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Rosazza (Biella)- Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo

Foto Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo -  di interesse storico
Foto Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo -  di interesse storico
Foto Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo -  di interesse storico
Foto Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo -  di interesse storico
Foto Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo -  di interesse storico
Lista delle cose da visitare nel Biellese:
Luoghi  di interesse storico nel Biellese: Casa Museo dell'Alta Valle del CervoLa Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo si trova in una stretta via pedonale di Rosazza che parte dalla strada che corre a fianco del torrente Pragnetta, circa all'altezza della fontana con una piccola statua raffigurante Pietro Micca, per addentrarsi fra le case della parte più vecchia del paese. Si tratta in tutto e per tutta di una vera casa del paese, in cui però i locali, distribuiti sui quattrao piani fuori terra, sono stati trasformati in spazi espositivi sia degli oggetti della vita di tutti i giorni di chi abitava una volta nella valle sia di oggetti e reperti che raccontano la la storia dell'alta Valle del Cervo e dei suoi abitanti.
Va detto che la casa che ospita il museo è in effetti una casa già di un certo livello, come testimoniano le finiture degli interni, tipo alcune decorazioni ad affresco, e anche solo la dimensione di alcuni locali. Molte abitazioni della valle erano e sono più modeste.

Esternamente l'architrave della porta di ingresso riporta l'anno 1876 (anno in cui venne realizzata la porta, la casa è verosimilmente più vecchia) e le iniziali della famiglia già proprietaria dell'edifico (F.R.B.E., che sta per fratelli Rosazza Bertini Emiliano), mentre sulla parete è indicata la quota altimetrica (894,50 msm).

Per quanto riguarda l'interno si può notare la struttura generale, tipica di molte case della zona: una scala centrale (Fig. 5) dalla quale, su ogni piano, partono alcuni locali, talvolta a fondo cieco, talvolta di passaggio verso un altro locale. La casa è priva di uno spazio di ingresso, anche perché inverno la scala non viene riscaldata e vengono riscaldati solo i vari singoli locali, evenutalmente solo un parte di essi.

Ogni stanza accessibile al pubblico è dedicata ad una specifica area tematica.

PIANO TERRENO
Cucina (Figura grande): Il locale possiede un soffitto a volta, frequente nelle case della valle, specie ai piani bassi. Due finestre dotate di inferriate lo rendono assai luminoso, cosa invece un po' meno frequente, dato che spesso le finestre erano piccole per ridurre la dispersione del calore in inverno. L'arredamento è tradizionale, con mobili in legno, una vetrinetta e un armadio entrambi incastonati nei muri in pietra molto spessi, la stufa economica in ghisa che faceva anche da fornello e da serbatoio dell'acqua calda, il caminetto con all'interno i paiolo appeso con una catena per preparare la polenta. Su una delle panche è seduto un manichino realizzato agli inizi del diciannovesimo secolo e rivestito con abiti tradizionali femminili da lavoro.
Stalla: Quasi tutti gli edifici privati dell'Alta Valle del Cervo avevano in origine sia una funzione abitativa sia una rurale. Era quindi sempre presente una piccola stalla, in grado di accogliere qualche capra oppure anche una, massimo due mucche. Spesso l'ingresso era comune e in ogni caso la stalla era posta sotto alla parte abitativa, in modo che il calore emesso dagli animali potesse salire ai vani superiori. La stalla della casa museo è in pietra, con soffitto a botte. Il pavimento è inclinato, con la mangiatoia dal lato più alto e una canaletta per raccogliere le deiazioni dal lato più basso, verso l'ingresso. Nel locale sono esposti tutti i vari attrezzi attinenti l'allevamento e la cura degli animali da stalla.
Stanza dedicata agli strumento di lavoro artigianali (Fig. 1): Nella stanza, già utilizzata come deposito della sabbia e dei vini, sono esposti gli attrezzi da lavoro tradizionali del muratore, del falegname e dello scalpellino, tre dei mestieri in cui i valligiani erano più esperti. Sono inoltre esposte alcune fotografie scattate nella cava Quarona di San Paolo Cervo negli anni 1950-1955.
PRIMO PIANO
Stanza dedicata ai costruttori valligiani: Fin dal diciottesimo secolo valligiani esperti scalpellini e muratori trovavano lavoro anche lontano da casa (in particolare in tutto il Piemonte e nella confinante Savoia) in importanti cantieri. Sotto Napoleone Bonaparte le strade del Moncenisio e del Sempione vennero realizzate rosazzesi. Tra tradizione proseguì durante la restaurazione e anche nel neonato stato italiano, con le imprese dell'Alta Valle del Cervo responsabili della costruzione dei bacini di carenaggio di La Spezia, delle Ferrovie Sarde, della Galleria del Borgallo e di molte altre opere. I valligiano ebbero occasioni di farsi onore anche all'estero, compresi paesi molto lontani come il Perù, la Cina, l'Egitto.
Nella stanza sono esposti gli strumenti topografici delle scuole professionali di Rosazza, fondate nel 1869, fotografie delle opere realizzate in Italia e all'estero da imprese della valle, tesserine sindacali di scalpellini valligiani operanti negli Stati Uniti altro materiale attinente il lavoro nel mondo come costruttori dei valligiani.
Stanza dedicata alla lavorazione del latte e al bucato: Si tratta di una stanza bassa con soffitto a volta e camino. Essa si trova sopra la stalla e nel pavimento in terracotta uno sfiato chiudibile con con una tavoletta di legno permetteva che l'aria scaldata dagli animali potesse entrarvi direttamente in modo da contribuire a scaldarla. Nel caminetto si trova, appeso ad una catena, un grande pentolone di rame usato per la cagliata e la preparazione del formaggio. Va sottolineato che si trattava di produzioni su minima scala, basate sul latte prodotto dai propri animali e volto a soddisfare al più il consumo famigliare.
Nella stanza sono esposti tutti gli attrezzi attinenti le due due attività cui è dedicata.
Stanza dedica alla istituzioni comunali: In essa sono documentate due delle tre società operaie di mutuo soccorso che operarono nella valle: quella di Rosazza, fondata nel 1892, e quella di Campiglia Cervo, fondata nel 1871, delle quali la Casa Museo conserva conserva lì'intero archivio. Le due bandiere sociali sono esposte su una parete. Sono poi presenti strumenti topografici e fotografie delle scuole professionali di Rosazza, fondate nel 1869, sette anni dopo quelle di Campiglia Cervo. Alle pareti vi sono poi passaporti di scalpellini valligiani della prima metà del diciannovesimo secolo e anche quello del senatore Federico Rosazza Pistolet, il rosazzese più illustre e maggiore filantropo del biellese.
Sono poi esposti materiali scolastici e infine alcune lampade da miniera.
SECONDO PIANO
Stanza dedicata alla donna e alla maternità: In questa stanza sono raccolti oggetti caratteristici delle varie fasi delle donne e oggetti legati alla maternità: abiti tradizionali da lavoro e festivi, corredi da bambino, inventari dotali, culle e girelli per bambini piccoli, etc...
Va sottolineato che la donna valligiana è sempre stata una donna lavoratrice, cui competeva il lavoro nei campi e nei boschi, come pure quello in cantieri locali, anche e soprattutto quando l'uomo era assente da casa perché impegnato per esempio in cantieri in posti lontani.
Stanza dedicata all'artigianato femminile
Oltre a quanto sopra, la donna valligiana si occupava tipicamente anche di cucito e sartoria, lavorava la lana e coltivava e lavorava la canapa.
In questa stanza sono esposti gli attrezzi utilizzati in tali attività, compresa la speciale stufetta in ghisa su cui poter tenere in caldo fino a sei ferri da stiro contemporaneamente e averne così sempre uno pronto.
Videoteca: Dedicata a Nello Casale (1929-1997), poeta, sindaco di Quittengo, presidente della Comunità Montana e grande conoscitore e divulgatore della cultura locale.
Camera da letto (Fig. 2): La stanza è arredata con i mobili e gli oggetti tipici della camera da letto tradizionale. Si notano il letto molto alto, il cassone con il corredo, vari tipi di scaldaletto sia in legno che in metallo, l'armadio incassato nel muro, il catino per lavarsi con secchio e brocca. Si noti la presenza di ben tre finestre, dotate di ante interne in legno, e l'assenza di ogni sistema di riscaldamento.
TERZO PIANO
Aula scolastica (Fig. 4): Nel locale è stata ricostruita una tipica classe del periodo umbertino in una delle scuole dell'Alta Valle. Per esigenze di spazio sono stati utilizzati banchi dell'asilo invece che i più ingombranti banchi delle elementari.
Sala delle divise e degli abiti della festa: Nella piccola stanza sono raccolti abiti tradizionali della festa maschili e femminili, con anche cappelli e scarpe, nonché divise e abiti da militare del passato.
Sala con esposizione fotografica permamente: Nella saletta è esposta una raccolta di foto delle baite e delle antiche malghe di montagna che punteggiano le zone più alte della valle.
Sala dei materiali informativi e reception: Siccome nella casa museo non esiste nessuno spazio di ingresso, la reception è stata creato all'ultimo piano. In essa è possibile trovare materiale informativo e divulgativo, libri e riviste. Nella sala sono esposte inoltre le tipice scarpe in panno di canapa trapuntata a mano.
SOLAIO
In esso sono raccolti oggetti del passato di vario genere (in particolare attrezzatura per sciare, antiche ciaspole, un triciclo per bambini a forma di aereo, una gabbietta in legno per canarini e poi anche attrezzi da falegnameria e attrezzature per il travaso del vino e per l'inserimento dei tappi nelle bottiglie.

Vedere anche:
Sito web della Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo
Pagina Facebook della Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo

Categorie: Luoghi di interesse storico


Via Pietro Micca, 25, 13815 Rosazza BI
Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo: Foto nella sezione Fotografia
Rosazza (Biella): Camera da letto della Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo
Rosazza (Biella): Cucina della Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo