Caravaggio (Bergamo): Santuario di Caravaggio
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Il nome completo del santuario è Santuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio. Esso sorge nel luogo ove secondo la tradizione la Madonna apparve, il 26 maggio 1432, di fronte alla giovane contadina Giannetta de' Vacchi. Quale segno dell'Apparizione dal prato sgorgò una sorgente d'acqua che nel corso dei tempi portò benefici a molte persone.
Nel 1432, l'anno stesso dell'Apparizione, veniva posta la prima pietra per l'erezione di una cappelletta. Accanto ad essa venne costruito anche un piccolo ospedale per ospitare i molti infermi che vi si recavano.
L'erezione del tempio come tuttora lo si vede iniziò però soltanto nel 1575, su impulso dall'allora arcivescovo Carlo Borromeo.
Il complesso del santuario è composto da una grande chiesa lunga più di 90 metri e da quasi due km di portici che la circondano quasi completamente. Curiosamente il recinto di portici, terminato solo nel 1756 e che ricorda esso stesso una croce latina, è disposto ortogonalmente rispetto alla chiesa (anche essa dotata di struttura a croce latina).
Il ramo più lungo del porticato si trova sul lato nord della chiesa. Quasi al suo apice un obelisco, in memoria di uno dei principali miracoli avvenuti sul sito, e una fontana lunga 50m. L'acqua di questa fontana scorre sotto alla chiesa, raccoglie quella della fonte sacra e finisce in una vasca sull'altro lato, dedicata alle bagnature dei fedeli.
La chiesa è esternamente molto sobria e lineare, con gran parte delle strutture in mattoni a vista. La planimetria a croce latina è mascherata dalla presenza di grandi portici intorno a tutta la parte posteriore. E' assente quasi ogni tipo di decorazione. Molto vistosa è però la grande cupola, che raggiunge un'altezza di 64m. Essa venne costruita alla fine del diciassettesimo secolo, su progetto di Giovan Battista Quadrio, architetto della Fabbrica del Duomo. Essa venne però ricoperta in rame solo nel 1722.
Come detto la chiesa possiede una planimetria a croce latina. Una peculiarità è rappresentata dal fatto che il ramo verticale lungo della croce e solo di poco più corto di quello lungo. Il ramo lungo della croce presenta quattro cappelle per lato. Altra peculiarità della chiesa è costituita della posizione dell'altare, che si trova al punti di incrocio dei rami della croce. La navata è unica in tutti i rami, tutti coperti da una volte a botte.
L'elemento principale della chiesa, monumentale, costruito in marmo e riccamente decorato, è rappresentato dal complesso dell'altare maggiore. Esso è posto sopra al sacrario e sotto la cupola, all'interno un'edicola circolare sostenuta da colonne maromeree fra le quali si trovano quattro statue corrispondenti alle virtù della fede, della speranza, della carità e dell'umiltà. Sopra all'edicola una gloria di angeli che portano una corona di stelle. Il progetto originario dell'altare è dell'architetto Filippo Juvarra, che si ispirò agli studi di Michelangelo per l'altare della Confessione della basilica vaticana; il complesso fu realizzato fra il 1735 ed il 1750 dall'ingegnere milanese Carlo Giuseppe Merlo, con la collaborazione degli scultori Nava e Mellone.
Sotto al complesso dell'altare, in corrispondenza del luogo esatto dell'apparizione, è presente una vetrina con all'interno una rappresentazione scultorea dell'apparizione (Foto 4). Ancora più sotto una galleria a cui si accede dall'esterno del santuario e che ospita la fontana da cui sgorga l'acqua della fonte sacra, come pure vari oggetti legati ai più importanti miracoli legati ad essa e un'antica statua della Madonna in ricordo dell'apparizione.
Inizialmente ad essere decorate erano solo le cappelle e il complesso dell'altare maggiore. Le volte e le pareti erano sostanzialmente grigie. Le prime superfici interne del corpo della chiesa a venire decorate furono i pennacchi della cupola, su cui Giovanni Moriggia dipinse quattro episodi dell'Antico Testamento che vedono come protagoniste quattro donne, allegorie delle quattro virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza). Successivamente, sempre il Moriggia, decorò anche l'interno della cupola, con una gloria di Maria. Infine egli decorò anche le volte e le controfacciate dei transetti (Cacciata di Adamo ed Eva nel braccio sinistro e Presentazione al tempio e Ritrovamento di Gesù nel braccio destro). Venne poi il turno delle lunette delle controfacciate anteriore e posteriore, per le quali, come temi, il Moriggia scelse lo Sposalizio della Vergine, l'Annunciazione, la Visita a Santa Elisabetta e la Nascita di Gesù, realizzati nel 1861.
Le volte vennero invece decorate da Luigi Cavenaghi fra il 1891 e il 1903. L'artista distribuì sulle ampie superfici a disposizione un grande numero di angeli, putti, raffigurazioni di profeti e di dottori della chiesa, ordinandoli in riquadri e riuscendo a mantenere l'insieme armonico e gradevole, sia al suo interno, sia rispetto alle preesistenti pitture del Moriggia.
Un paragrafo a parte lo merita poi la sagrestia (Foto 7-10). Essa venne realizzata fra metà del '600 e i primi anni del '700 ed è stata restaurata di recente. Sostanzialmente essa appare divisa in due livelli. Quello inferiore è occupato da grandi armadi di legno intagliato. Quella superiore è invece ampiamente decorata con stucchi inframmezzati da affreschi del 1698 di Giuseppe Procaccini. Molto suggestivo, in particolare, l'affresco al centro del soffitto, raffigurante un'Assunzione della Vergine (Foto 8). Gli armadi contenevano il ricco tesoro del santuario, i cui oggetti di maggior valore vennero purtroppo requisiti dagli austriaci prima e dei francesi ai tempi delle guerre napoleoniche. Da notare nella sagrestia, infine, anche due quadri di gran pregio: una deposizione del Bergognone e una del Legnanino (sopra, quest'ultima, all'altare sul fondo, Foto 9).
Fonti: santuariodicaravaggio.it Il Santuario di Santa Maria del Fonte sul sito del Comune di Caravaggio
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
45.4812365, 9.6306378 |
Foto aggiuntive della Santuario di Caravaggio nella sezione Fotografia |