Madonna del Sasso (Verbano-Cusio-Ossola): Santuario della Madonna del Sasso
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Il Santuario della Madonna del Sasso è posto sul “Balcone del Cusio”, uno sperone di granito a 638 metri sul livello del mare dal quale si può ammirare un panorama sul Lago d'Orta e sul Cusio è spettacolare. Verso sud, quando il cielo è molto limpido, si scorgono Novara, Vercelli e addirittura Milano. In origine il primo nome fu Santuario della Beata Vergine Addolorata del Sasso di Boleto, dopodiché nel 1752 a seguito di un miracolo dove la Vergine salvò 350 scalpellini assunse il nome di Madonna del Sasso.
STORIA L'attuale complesso è costituito dalla chiesa, dal campanile e dalla casa eremitale e fu edificato nella prima metà del diciottesimo secolo. In origine, sul sito dell'attuale chiesa, alle falde del monte Avigno, esisteva una cappelletta, dedicata alla Madonna Addolorata. Già nel 1590 i documenti attestano l'esistenza di una chiesa, chiesa costruita già da tempo, poiché in essa era già presente la tavola della Deposizione (oggi pala dell'altare maggiore), dipinta da Fermo Stella da Caravaggio datata 1541. Tale prima chiesa divenne un Santuario assai frequentato. Oltre al pregevole dipinto, essa ospitava anche una statuetta della Madonna del Rosario ritenuta miracolosa e oggi conservata nella sagrestia dell'attuale santuario. Nel 1706 il boletese Pietro Paolo Minola decise di far costruire, in ringraziamento per una grazia ricevuta, un nuovo Santuario in sostituzione del vecchio. Verso il 1725 iniziarono i lavori secondo il progetto di Lorenzo Peracino e nel 1748 la chiesa era ultimata, mentre nel 1760 furono terminati il campanile e la casa per i preti, che sorse a fianco della Chiesa. La consacrazione del Santuario avvenne nel 1771. Nel 1773 il Minola donò al Santuario il corpo di San Donato martire, legionario di Tebe, ucciso nel 200 D.C. a Roma e sepolto nelle catacombe di San Callisto.
STRUTTURA La chiesa ha una planimetria a croce greca, non perfetta, però, dato che il braccio contenente il presbiterio e il coro è decisamente più lungo di quello che ospita l'ingresso. Esternamente la chiesa, che appare tutta intonacata in bianco, è dominata dall'alta facciata a due ordini scandita da lesene (con le due centrali che curiosamente proseguono verso l'alto anche all'interno del frontone posto all'apice). A sua volta la facciata è caratterizzata dal grande protiro a tre arcate dotato di balaustra con pilastrini in granito locale, posto di fronte ad essa e che ne occupa quasi l'intera larghezza. I capitelli delle quattro lesene che compaiono in facciata per suddividere i tre archi del protiro, recano in effige il cuore trafitto, simbolo della Madonna Addolorata, cui il santuario era in origine dedicato. L'ordine inferiore della facciata comprende tre ingressi dotati di portale dalle linee barocche, l'ordine superiore, al centro, una grande finestra mistilinea. Un'altra finestra, più piccola, è posta al centro del timpano. Sulla parte superiore della chiesa è innestato il tiburio, in proporzione assai grande.
Il campanile, interamente in pietra, è posto adossato non alla chiesa, ma alla casa parrocchiale, su una facciata della quale è presente, in una cornice mistilinea, un affresco raffigurante una Madonna con Bambino e santi.
L'interno della chiesa è, come detto, a croce greca, con il presbiterio e il coro assai profondi. I quattro bracci della croce sono raccordati da pareti poste diagonalmente e occupate superioremente da esedre dotate di balconcino con balaustra in marmi policromi. Praticamente tutte le superfici interne sono decorate con affreschi in stile barocco realizzati dallo stesso progettista del santuario, Lorenzo Peracino da Cellio (autore anche dell'affresco presente sulla parete esterna della casa parrocchiale). La cupola (Figura in evidenza) è affrescata in stile trompe l'oeil a simulare una sala circolare con pareti scandite da colonne e popolate da angeli che reggono i simboli dei vari martirii. Le cappelle laterali sono due e coincidono con i bracci laterali della croce. Da notare che in entrambi i casi è presente un altare, ma manca una vera e propria ancona, sostituita sa una sua simulazione pittorica. Le pareti di fondo sono cioè piatte ma affrescate in stile trompe l'oeil a simulare due ricche ancone marmoree dietro cui dovrebbe estendersi una profondo sala. La cappella di sinitra è dedicata a San Giuseppe (Fig. 3), raffigurato sul suo letto di morte in una pala d'altare, sempre di Lorenzo Peracino, posta al centro della finta ancona. Sull’altare in marmi policromi è poi presente una vetrina riccamente decorata con le ossa e il sangue di San Donato. La cappella di destra (Fig. 4) è invece dedicata alla Madonna del Rosario. Al centro della finta ancona è presente una (vera) nicchia con all'interno una statua della Madonna. Ai lati dell'ancona simulata si trovano quattordici ovali, pure essi simulati, raffiguranti altrettanti episodi della vita della Vergine. In controfacciata si trova una cantoria con balaustra decorata con pannelli raffiguranti strumenti musicali, Re Davide che suona la cetra e due angeli con in mano degli spartiti. All'interno della cantoria è presente una grande organo del sedicesimo secolo. Il presbiterio e il coro sono separati dalla navata da una suntuosa balaustra curvilinea in marmi policromi. La volta è decorata con affreschi trompe l'oeil a simulare una struttura architettonica circolare su più livelli. Al centro una sorta di balconcino di nuvole in cui la Vergine viene incorata da Cristo e da Dio Padre. Nel cielo che si apre sopra a tale salone circolare, fra le nuvole, un trionfo di angeli musicanti. Da notare che le due finestre reali poste sul lato sinistro della parte alta del coro sono accompagnate da tre finestre trompe l'oeil, al centro e a destra, così da ristabilire la simmetria. La parte inferiore delle pareti di fondo è occupata dagli stalli in legno massiccio del coro su due livelli. Sopra di esso sono poste cinque tele all'interno di cornici in legno molto semplici e lineari cui si aggiungono, esternamente delle ricche cornici trompe l'oeil in stile barocco (salvo la tela al centro, posta all'interno di una cornice mistilinea decorata con motivi floreali in rilievo). Esse raffigurano, da sinistra a destra, Adorazione dei pastori, caratterizzata dal fatto che l'unica luce presente appare venire emanata da Gesù Bambino, Crocifissione, Madonna con Bambino (da verificare), Transito della Vergine e Natività di Maria. Il centro del presbiterio è occupato dal grande altare maggiore barocco in marmi policromi (Fig. 5). Ai lati dell'ancona di struttura architettonica sono posti due angeli, mentre quattro putti, di cui due di color bronzeo, si trovano alla sommità, sopra ad un frontone spezzato. Nella nicchia protetta da un vetro al centro dell'ancona si trova una tavola del 1547, intitolata “Compianto su Cristo morto” e conosciuta come “Pietà”, di Fermo Stella da Caravaggio, allievo di Gaudenzio Ferrari.
Nel 1998, in occasione dei 250 anni dalla costruzione, l'intero complesso è stato completamente restaurato. Le cappelle che si trovano nel piazzale antistante la chiesa erano degradate e prive di dipinti a causa del trascorrere del tempo; ora sono state restaurate e rappresentano cinque momenti della Passione.
Vedi anche: Sito web ufficiale del santuario Santuario Madonna del Sasso su piemontesacro.it Madonna del Sasso: il Santuario Il Santuario dedicato alla Madonna del Sasso: maestosa la sua cupola Madonna del Sasso
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
45.78813, 8.37419 |
Foto aggiuntive della Santuario della Madonna del Sasso nella sezione Fotografia |