Busto Arsizio (Varese): Chiesa di San Michele Arcangelo
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La Chiesa di San Michele Arcangelo è la terza chiesa per importanza di Busto Arsizio, dopo il Santuario di Santa Maria di Piazza, gioiello rinascimentale, e la Basilica di San Giovanni Battista, di epoca barocca. Le sue origini sono antichissime, eppure ancora a metà del ventesimo secolo sono state apportate importanti modifiche e aggiunte.
STORIA Il sito era già occupato dalla cappella del castello eretto dai Longobardi in epoca altomedievale e andato distrutto nel tredicesimo secolo. A tale primitiva cappella corrisponderebbe la parte basale del campanile, considerata risalente al nono o al decimo secolo. Alla fine del tredicesimo o all'inizio del quattordicesimo secolo l'originaria cappella venne sostituita da una chiesa romanica con pianta basilicale. A tale prima versione della chiesa corrisponde il campanile. Fra il 1652 e il 1679 venne realizzata (tranne la facciata) la seconda versione della chiesa, su progetto dell'architetto Fancesco Maria Richino (o Ricchino, Ricchini o anche Righini), orientata in senso inverso rispetto alla precedente. La facciata venne completata solo nel 1795, senza modifiche rispetto al progetto del Richino. Nel 1884 viene aggiunto il battistero, nel 1931 si rifà la volta, fra il 1937 e il 1939, su progetto dell'architetto Giovanni Maggi, il presbiterio e l'abside vengono demoliti e rifatti, aggiungendo anche il transetto, la cupola, la sagrestia, la cappella invernale e, sulla facciata posteriore, un riproduzione della grotta della Madonna di Lourdes con stalagtiti in cemento dipinto. La facciata posteriore desta molte critiche perché non in stile con le parti più vecchie e neppure all'altezza dello stile razionalista funzionalista allora in voga. Tra il 1932 e il 1950, infine, viene realizzata da Mario ed Ettore Chiodo Grandi, Angelo Galloni, Gerolamo Polloni e Angelo Bonfanti la decorazione pittorica delle coperture interne e della controfacciata.
STRUTTURA La chiesa presenta un impianto a croce latina, con profondo coro e transetto fortemente aggettante. La facciata è a due ordini separati da uno spesso cornicione ed scandita da lesene ioniche nell'ordine inferiore e composite in quello superiore. Sono presenti quattro nicchie contenenti le statue dei santi Gerolamo, Agostino, Gregorio e Ambrogio. L'ordine inferiore presenta al centro il grande portale, posto fra due semicolonne marmoree e sormontato da un tondo a bassorilievo raffigurante la Madonna con il Bambino. Al centro dell'ordine superiore è invece presente un grande finestrone rettangolare. La facciata è coronata da un grande timpano triangolare contenente al centro la dedica a San Michele sormontato da quattro statue di angeli (ai lati) e di San Michele Arcangelo (al centro).
Sul lato sinistro della chiesa è presente il mortorio, realizzato fra il 1761 e il 1764 su progetto si Biagio Bellotti in stile barocchetto teresiano, un'originale costruzione ad arco che collega la chiesa con la casa parrocchiale consentendo contemporaneamente l'attraversamento verso il retro della chiesa dove in origine era presente un cimitero. La struttura presenta su entrambi i lati un frontone a doppia curvatura. La parte centrale è sovrastato da una cupoletta semiellissoidale su pennacchi sferici su cui è posta una raffigurazione allegorica della carità. Ai lati del passaggio vi sono due vani quadrati coperti con volta a botte destinati all'esposizione delle ossa. Le finestre sono elissoidali e dotate di inferriate in ferro battuto estremamente artistiche. Dei dipinti che ricoprivano tutte le pareti rimangono solo la Giustizia divina nella cupoletta centrale e quattro figure allegoriche sui pennacchi.
Il campanile rappresenta la costruzione più antica di Busto Arsizio. La parte basale, in pietra e ciottoli, viene fatta risalire al al nono o al decimo secolo. La parte intermedia presenta la decorazione a cornici rettangolari con archetti pensili sotto al lato superiore tipica del romanico lombardo. Le fineste sono costituite da monofore e bifore. Il campanile venne sopraelevato in un primo momento del segmento corrispondente all'orologio e successivamente (nel 1559) della cella campanaria.
L'interno è ad aula unica con volta a botte lunettata con cinque cappelle per lato più i due bracci del transetto. Il presbiterio coincide con l'incrocio fra navata e transetto ed è sovrastato da una grande cupola. E' presente solo l'abside centrale, però molto alto e profondo.
La controfacciata (Fig. 2) è riccamente decorata con affreschi trompe l'oeila simulare una vera a propria facciata interna in stile barocco, dotata di lesene e nicche con all'interno statue raffiguranti personaggi dell'Antico Testamento: Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele, Mosè, Aronne. La vetrata sopra l’ingresso principale raffigura la Madonna con Bambino e san Giovannino. La volta comprende al centro una grande cornice mistilinea con all'interno l'arcangelo Michele che sconfigge gli angeli ribelli e due cornici minori con in una Dio creatore e nell'altra l'Annunciazione. Fra le lunette sono invece raffigurati Michea, Abdia, Gioele, Osea, Malachia, Zaccaria, Aggeo, Abacuc. Ad accompagnare il tutto grottesche e putti. Nel braccio destro del transetto si trovano: Alle pareti Elia confortato dall'angelo, il Miracolo di Torino, Ultima cena; sulla volta Gloria di San Felice. Nel braccio sinistro (Fig. 3): Alle pareti Miracolo di San Tarcisio, Miracolo di Sant'Antonio, Moltiplicazione dei pani e dei pesci; sulla volta Assunzione. Nella cupola è raffigurato Cristo vincitore della morte, sui pennacchi i Quattro evangelisti, nell'abside Primato di Pietro, Spirito Santo, la Fede, la Carità, la Speranza, la Giustizia, Santa Cecilia e San Gregorio. Il battistero è decorato con alle pareti Battesimo di Gesù, Mandato di Gesù agli Apostoli e nella volta Spirito Santo tra angeli. La parte inferiore delle pareti dell'abside è occupata dagli stalli del coro in legno intagliato. Sopra di esso al centro, l'attuale organo, del 1945, di oltre tremila canne.
La chiesa presenta all'interno su ogni lato cinque arcate. Solo tre per lato corrispondono però a cappelle laterali vere e proprie:
Sul lato si sinistro vi sono: Cappella di san Giuseppe: In stile barocco, rifatta nel 1903, con il gruppo ligneo della morte del santo, di Hans Saffer, tondo con la gloria dei santi Cosma e Damiano (cui la cappella era dedicata in origine) del XV-XVI secolo, san Giuseppe e Davide alle pareti (Angelo Galloni, 1942-43); Cappella del Sacro Cuore In stile neoclassico, rifatta nel 1882, con statua lignea della ditta Mayer di Monaco di Baviera, santa Margherita Maria Alacoque e san Tommaso d’Aquino alle pareti (Angelo Galloni 1942-43); Cappella della Madonna: Realizzata negli anni 1860-68 su progetto di Giovanni Savoja in stile neo-rinascimentale. Nella nicchia sulla parete di fondo statua dell’Immacolata del 1930 circa, sant’Anna e san Gioacchino alle pareti (Angelo Galloni 1942-43).
Sul lato destro: Cappella del Crocifisso (Fig. 5): Realizzata nel 1773 in stile barocco. Presenta una grande ancona con struttura architettonica comprendendente due colonne tortili arricchite da tralci di vite che sorreggono un grande frontone composto su cui poggiano numerosi putti. Fra le due colonne è presente una grande nicchia con all'interno un crocifisso di legno dipinto di epoca rinascimentale. Una seconda nicchia, più piccola, è presente al centro del frontone. Essa contiene la reliquia della Croce di Biagio Bellotti. Alla base dell'ancona èp poi visibile una Pietà, attribuita ad Ambrogio da Fossano detto il Bergognone (fine quindicesimo secolo). Alle pareti: santa Veronica e santa Maria Maddalena di Angelo Galloni 1942-43; Cappella di san Felice: In stile neo rinascimentale (arch. Giovanni Savoja,1864), con urna delle spoglie del santo, reliquiari del ‘500, ‘600 e ‘700, tela con san Carlo in adorazione del santo Chiodo, attribuita a Giovan Mauro della Rovere detto il Fiammenghino (XVII secolo), san Pietro nelle catacombe e nell’arena (Mario Chiodo Grandi, 1939); Cappella di san Francesco di Paola: Altare del 1739-41 in marmi policromi, tela dell'apparizione dell'arcangelo Michele al santo (vi si trova raffigurato lo stemma dei conti Marliani, allora feudatari di Busto Arsizio), miracolo del santo (ovale superiore), san Giovanni Battista e sant'Agostino alle pareti (Angelo Galloni 1942-43).
Vi è poi la Cappella invernale, ricavata nel 1991 nella penitenzieria. Contiene: Crocifisso ligneo di metà del quattordicesimo secolo, fra i più antichi dell'intera zona unitamente a quello di Sacconago e Borsano, pala dell'Annunciazione (Claudio Feria, 1662), Ultima cena (copia da Bernardino Luini di Giuseppe Bossi, 1808-10), statua dell'Immacolata di Mauro Merelli (1977), via Crucis di Carlo Farioli (1977). In sagrestia si conserva un grande armadio con incisa la data del 1707, sculture, strappi di affreschi, stendardi processionali.
L'adiacente casa parrocchiale ospita (provvisoriamente) il Museo di Arte Sacra. In esso sono custodite numerose opere d'arte di grande pregio, antiche e moderne e di ogni genere: dipinti, sculture, incisioni, libri sacri e altro ancora.
?Chiesa “San Michele Arcangelo”
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
Piazzetta don pio chieppi, 1a, 21052 Busto Arsizio VA |
Foto aggiuntive della Chiesa di San Michele Arcangelo nella sezione Fotografia |