Montevecchia (Lecco): Chiesetta di San Bernardo
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La Chiesetta di San Bernardo è un piccolo oratorio nell'omonima località di Montevecchia, sulla strada panoramica.
STORIA La costruzione dell'Oratorio S. Bernardo avvenne probabilmente in due tempi. Nei primi decenni del sedicesimo secolo venne inizialmente costruita una piccola cappella. Essa venne poi ampliata alla fine del secolo attraverso l'aggiunta della navata, della sagrestia e di un piccolo campanile e trasformando la cappella originaria nel presbiterio dell'oratorio. L'ampliamento venne effettuato su incarico di Giovanni Antonio Scaccabarozzi, nativo di Montevecchia, ma residente a Milano e canonico della chiesa (non più esistente) di Santa Maria alla Scala a Milano.
Lapidi all'interno dell'oratorio testimoniano che l'oratorio venne consacrato dall'arcivescovo Gaspare Visconti il 20 agosto 1593.
La chiesetta subì nel corso dei secoli vari passaggi di proprietà, finché nel 1914 essa divenne proprietà della parrocchia.
Nel periodo fra il 1994 e il 2000 la piccola chiesa è stata sottoposta ad un profondo restauro, che ha permesso, fra l'altro, di riportare alla luce gli affreschi presenti sulle pareti e prima nascosti da passate imbiancature.
STRUTTURA L'oratorio ha una struttura molto semplice, comprendente l'aula principale, l'abside rettangolare (la parte più antica della piccola chiesa e, come detto, in origine cappelletta autonoma), una piccola sagrestia, addossata al lato sinistro dell'abside, e un piccolo campanile, incastrato fra il lato destro dell'oratorio e l'ex casa canonica, addossata al lato destro della chiesina.
Esternamente la chiesa è priva di decorazioni. La facciata, a capanna, ospita la porta centrale e una grande finestra rettangolare sopra di essa.
Molto più ricco di decorazioni è invece l'interno, dotato di copertura a botte nella navata e pavimento in variegato lombardo. E' innanzi tutto presente un'elegante cornice in terracotta che corre lungo tutte le pareti, interrompendosi solo in corrispondenza della cantoria in controfacciata (purtroppo quasi completamente non più originale ma rifatta nel corso degli ultimi restauri) e della nicchia sulla parete di fondo dell'abside in cui è collocata la pala d'altare.
Le pareti sono interamente occupate (salvo che in controfacciata) da affreschi tardorinascimentali di scuola luinesca reaalizzate alla fine del sedicesimo secolo e raffiguranti figure di santi a grandezza quasi naturale. Ogni figura è collocata all'interno di una cornice di elementi decorativi geometrici, a loro volta intervallate da colonne trompe l'oeil. Farebbero eccezione le due figure ai lati dell'altare, che sembrerebbero essere state realizzate da Andrea Appiani alla fine del diciottesimo secolo.
Sulla parete sinistra (Fig. 4), partendo dall'entrata, si hanno: - Santa Margherita rappresentata insieme al drago. - La parte superiore di un pannello il cui soggetto non è decifrabile. La parte inferiore andò invece persa già nel passato a causa della creazione di una porta verso il piccolo cimitero che una volta si trovava addossato al lato sinistro della chiesa. - San Giacomo Maggiore raffigurato con il bastone da pellegrino con il cappello appeso ad esso. - (sul lato sinistro dell'arcone che circonda l'apertura dell'abside) Sant'Antonio Abate.
Sulla parete destra, sempre partendo dall'entrata, si hanno invece: - San Girolaamo penitente nel deserto davanti al crocifisso, nell'atto di battersi il petto con una pietra (Fig. 5 a destra). - San Francesco sul monte della Averna, mentre riceve le stigmate (Fig. 5 a sinistra). - Un pannello vuoto che fino agli ultimi restauri ospitava un rifacimento del 1945 raffigurante Sant'Eugenia. L'affresco è stato strappato nel corso dei restauri ed è adesso conservato nella casa incontri del Santuario della Beata Vergine del Carmelo. - (sul lato destro dell'arcone che circonda l'apertura dell'abside) Santa Caterina d'Alessandria con la palma del martirio e la ruota.
Le due figure ai lati dell'altare, attribuite ad Andrea Appiani, sono invece San Giovanni Battista (a sinistra) e San Pietro, con le chiavi del paradiso.
L'altare, in legno intagliato e dorato, ospita quattro antiche teche, pure esse in legno intagliato e dorato, contenti antiche reliquie di cinque diversi santi. Esse vennero portate da Roma dal Canonico Scaccabarozzi nel sedicesimo secolo.
Sulla parete di fondo del presbiterio si nota la pala d'altare ad olio perfettamente inserita in una grande nicchia (immagine grande) e realizzata verosimilmente a cavallo fra sedicesimo e diciassettesimo secolo. In essa sono raffigurati inferiormente San Bernardo e Sant'Ambrogio e, superiormente, la Vergine Assunta. L'autore (o forse gli autori, perché i due santi e la Vergine sembrano essere stati realizzati da mani diverse) sono ignoti.
L'oratorio ospita la sepoltura Canonico Scaccabarozzi, posta nel corridoio vicino al presbiterio. Essa è riconoscibile da una bella lapide in cui lo stemma di famiglia e la dedica sono circondati da una cornice a grottesche.
L'Oratorio di San Bernardo è di regola visitabile il pomeriggio dei giorni festivi. Le informazioni su questa pagina provengono dal libro "Chiesetta di San Bernardo in Montevecchia" di Giuseppe Sgobbi, acquistabile in loco.
Vedere anche: Montevecchia: la chiesetta di S. Bernardo nel libro di Sgobbi, dal restauro con i primi 5 finanziatori fino allo splendore odierno Storia di Montevecchia
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
Via Belvedere, 49, 23874 Montevecchia LC |
Foto aggiuntive della Chiesetta di San Bernardo nella sezione Fotografia |