Romano di Lombardia (Bergamo): Rocca
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La Rocca di Romano di Lombardia venne costruita alla fine del dodicesimo secolo, essa è di dimensioni comparabili a quella della più famosa Rocca di Soncino, per quanto un po' più piccola e non più dotata di rivellino autonomo come quella.
La rocca venne utilizzata dal XIII al XVIII secolo come edificio militare difensivo: in essa vi erano gli alloggiamenti delle truppe, i depositi delle munizioni, i depositi di viveri, la cappella, le carceri e la Sala di Rappresentanza. Per brevi periodi essa fu anche abitazione di alcuni Signori locali, tra cui Bartolomeo Colleoni, che apportarono alcune modifiche, migliorie e abbellimenti.
In essa si possono notare più sovrapposizioni architettoniche risalenti a differenti periodi, che vanno dal dodicesimo a diciottesimo secolo.
La rocca possiede un unico ingresso al quale si accede da un ponte in muratura, venuto a sostituire il ponte levatoio originale. A lato dell'ingresso è ancora presente la posterla (piccola porta per le persone a piedi) ora murata. All'esterno del ponte levatoio anticamente si sviluppava il complesso sistema difensivo della porta settentrionale del borgo (porta Bergamo) con la sua pusterla, il rivellino, la torre del ponte levatoio. Vi era poi anche un ponte di emergenza, verso la campagna, proprio sul lato opposto all'entrata principale.
Le mura possiedono una merlatura di stampo ghibellino, anche se a causa del succedersi dei domini alcuni tratti presentano riadattamenti di stampo guelfo. In origine la rocca era circondato da un profondo ed ampio fossato, colmo d'acqua di risorgiva interna e che quindi non poteva in alcun modo essere prosciugato dai nemici. E' solo in seguito all'abbassamento del livello delle acque sotterranee, che il fossato si è trasformato in prato.
In origine erano presenti due corti: la "Corte Grande" e la "Corte della Cancelleria veneta" (o "Corte delle Prigioni" perché su di essa si affacciavano le prigioni). Le due corti erano collegate e tra le due vi era il pozzo. Nel diciannovesimo secolo tra le due corti venne eretto un muro che ha inglobato il pozzo.
Il cortile interno che si incontra arrivando dall'ingresso è la Corte Grande. Un ballatoio cinquecentesco in pietra avvolge su tre lati la corte; sopra ad esso si aprono alcune finestre quattrocentesche trilobate di epoca colleonesca (Fig. 2). Anticamente la corte era forse completamente affrescata. Solo una piccola parte di tali affreschi sono arrivati fino ai nostri giorni. Fra essi, in particolare, un bellissimo leone di San Marco con il libro aperto sotto una zampa, a simboleggiare il dominio, benaccetto, della Repubblica di San Marco sulla città.
Le quattro torri angolari della rocca sono tutte di epoche diverse. Guardando l'ingresso, alla sinistra vi è la torre più antica (Fig. 5), edificata nel tredicesimo secolo, in epoca comunale. Alla destra l'alta torre trecentesca, edificata dai Visconti e modificata dal condottiero Bartolomeo Colleoni con l'aggiunta alla sommità di beccatelli e piombatoi. Una terza torre si eleva nell'angolo sud-ovest, anch'essa viscontea di epoca trecentesca, modificata nel secolo successivo con l'aggiunta dei piombatoi e dei beccatelli. Le merlature sono del cosiddetto tipo ghibellino, ossia a coda di rondine. Oltre la torre verso il fossato esterno, sono visibili le merlature del primitivo castello inglobate nel soprastante loggiato quattrocentesco. La quarta torre, architettonicamente più modesta, fu edificata solamente nel diciassettesimo secolo sopra ad un precedente torrione.
Al piano terreno i locali erano adibiti a deposito d'armi, cantine, stalle. I locali d'abitazione erano al primo piano; nell'ala est, (sopra l'ingresso) il corpo di guardia e i dormitori dei soldati; la loro cucina e la sala da pranzo erano al piano sottostante. Nell'ala sud i locali di rappresentanza con la sala grande, con soffitto ligneo quattrocentesco e fregi decorativi ad affresco. Nell'angolo sud-est, all'interno della torre antica (molto interessante nella sua architettura tardo-gotica a slanciate costolonature) è l'antica cappella del castello, la cui pala d'altare è attualmente conservata nella chiesa parrocchiale. Sala grande e cappella ospitano le sale espositive del Museo Memoria della Comunità di Romano di Lombardia che raccoglie i documenti relativi alle vicissitudini belliche dei Caduti, dei Combattimenti e Reduci romanesi.
L'ala occidentale del castello era riservata ad alloggio per il castellano. Nei primi due secoli questi ambienti erano estremamente sobri; fu Bartolomeo Colleoni che, alla metà del quattrocento, diede mano ad abbellimenti al fine di rendere la residenza degna di accogliere provvisoriamente la sua famiglia.
La bellissima loggia esterna in lato sud-ovest fu ornata con decorazioni floreali dal Podestà Veneto Andrea Malipiero tra il 1484 ed il 1487.
Il motivo per cui la Rocca di Romano di Lombardia non è famosa come la sua omologa di Soncino consiste probabilmente nel fatto che in questa di Romano gli interni sono stati completamente modificati. Fatta eccezione per un piccolo vano a sinistra dell'entrata, in origine la prigione di emergenza del castello (Fig. 4).
Vedi anche: Sito web del comune di Romano di Lombardia pianuradascoprire.it artbonus.gov.it
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
Piazza della Rocca, 3A, 24058 Romano di Lombardia BG |
Foto aggiuntive della Rocca nella sezione Fotografia |