Busto Arsizio (Varese): Tempio civico di Sant'Anna - Chiesa della Beata Vergine delle Grazie
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La chiesa costituisce un piccolo gioiello di arte e architettura barocche del diciottesimo secolo. Essa venne costruita in soli quattro anni a partire dal 1710 in una zona allora fuori città, sulla strada che collegava Busto Arsizio con Fagnano Olona. Essa può quindi venire definita una chiesa di campagna, per quanto la più raffinata nel suo genere. La chiesa nasce in relazione ad un'immagine ritenuta miracolosa su un muro di un cascinale nelle sue immediate vicinante. L'immagine, una deposizione, venne successivamente trasferita all'interno della chiesa e inserita al centro della pala dell'altare, dove è visibile ancora oggi. Un'altra particolarità della chiesa è la doppia dedicazione: da una parte alla Vergine delle Grazie, dall'altra a Sant'Anna, in virtù del giorno in cui venne posata la prima pietra.
L'esterno è interamente in mattoni a vista ma al contempo anche molto elaborato, perché i mattoni sono stati utilizzati in modo da creare strutture decorative molto elaborate, in particolare a livello del campanile, caratterizzato da forme complesse ed originali. La pianta della chiesa è ottagonale, più precisamente si tratta di un quadrato con angoli smussati. All'interno i pilastri culminano con capitelli corinzi. Sopra di essi la trabeazione che divide le pareti dal soffitto. L'interno è dominato dalla cupola circolare con pennacchi trapezoidali. Nelle pareti corte (quelle corrispondenti agli angoli smussati del quadrato) quattro nicchie con statue dei santi Pietro, Paolo, Ambrogio e Carlo. La cupola venne affrescata nel 1713-1714 da Salvatore e Francesco Maria Bianchi insieme a Giovanni Gallieri con una Gloria della Vergine con i santi Anna, Giuseppe, Giovanni Battista e Michele. Insieme alla cupola gli stessi decorarono anche i pennacchi (virtù della Vergine), le volte a vela del presbiterio (Assunzione), la volta del protiro davanti al portone di ingresso (angeli), la pala d'altare (Sant'Anna, San Gioacchino, il Padre Eterno e lo Spirito Santo), la porticina del tabernacolo (San Giuseppe che culla il Bambino). La cancellata in ferro battuto che chiude il presbiterio è del 1715 e venne realizzata da Paolo Fancesco Salmoiraghi. L'altare presente un paliotto in scagliola di Pietro Solari (1722), mentre i dipinti sulle pareti del presbiterio sono più recenti: Madonna bambina che impara e leggere e Incontro con Elisabetta (Luigi Tagliaferri, 1880)
Nei primi decenni del diciannovesimo secolo la chiesa venne degradata a deposito delle polveri dagli eserciti di occupazione. Fortunatamente nel 1830 venne restituita alla sua originaria funzione. Nel 1880 venne sottoposta a lavori di restauro dei quali fu incaricato l'architetto Maciachini. Durante tali lavori venne eliminato l'organo settecentesco. Dal 1959 è anche Tempio Civico, con alle pareti le lapidi che ricordano i caduti bustesi nelle varie guerre.
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
Via Andrea Zappellini, 19, 21052 Busto Arsizio VA |
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