Soncino (Cremona): Rocca di Soncino
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STORIA La sua costruzione iniziò nel 1473 e terminò appena due anni dopo. La rocca venne edificata sull'area precedentemente occupata da un convento di suore, in sostituzione di una rocca più antica posta in posizione diversa. La nuova rocca venne edificata in modo da inglobare un tratto delle mura cittadine, compresa una delle torri (per questo motivo la rocca ha tre torri quadrate ed una rotonda). Nel 1877 Massimiliano Stampa, l'ultimo dei Marchesi di Soncino, la donò, ormai rudere, al Comune. Nel 1883 l'architetto Luca Beltrami, lo stesso che progettò il restauro del Castello Sforzesco di Milano diresse un restauro creativo della rocca, con l'obiettivo di riportarla alle sue fattezze al tempo degli Sforza. Vennero perciò liberate le merlature (che erano state trasformate in passaggi chiusi), vennero demolite molte strutture, venne riparato il rivellino e i ponti levatoi vennero sostituiti con con ponti in muratura. In realtà fu però solo a partire dal 1960, dopo il crollo della merlatura e di parte della muraglia lato nord-est, che la rocca cominciò a venire valorizzata come location per eventi e come attrazione turistica. In effetti bisogna tenere presente che molto di ciò che si vede non è quindi autentico, anche se ciò non toglie fascino all'edificio, usato anche come ambientazione di vari film ("La freccia nera" del 1968, "Marco Visconti" del 1973, "Ladyhawk" del 1985, "Il mestiere delle armi" del 2000. Attualmente la Rocca Viscontea è visibile in quasi tutte le sue parti. Al suo interno sono il piccolo Museo Storico dei Combattenti, con reperti militari delle campagne garibaldine e delle due guerre mondiali, e il Museo Civico Archeologico Aquaria, in quella che era l'unico salone signorile di una rocca che ha sempre avuto una funzione squisitamente militare. Il museo ospita numerosi reperti archeologici di varie epoche a partire dal neolitico trovati nell'area di Soncino.
STRUTTURA La rocca è composta da una parte principale, approssimativamente a pianta quadrata e dotata di tre torri a pianta quadrata più una a pianta circolare, in origine facente parte della cerchia muraria del borgo. Vi è poi il rivellino (Fig.1), ovvero un cortile più piccolo, anche esso fortificato, attraverso cui si deve passare per raggiungere il corpo principale dell'edificio. Da notare che il corpo principale (Fig. 2) e il rivellino (posto di fronte al lato nord ovest del primo) sono completamente separati, circondati da un ampio fossato una volta pieno d'acqua, e in origine congiunti unicamente tramite ponti levatoi. Dei ponti levatoi è presente attualmente solo quello che dal rivellino porta alla campagna. Esso non è però originale, ma venne ricostruito nel 1973 in funzione del film "Marco Visconti", girato in gran parte nella rocca. Sopra all'ingresso del cortile principale è presente una torretta, più piccola di quelle poste sugli angoli, ma collegata con esse attraverso uno spalto. Nell'androne sotto di essa sono ancora presenti le feritoie di scorrimento della robusta inferriata che all'occorrenza permetteva di bloccare l'accesso al cortile principale. In più era possibile anche chiudere un pesante portone di cui sono rimasti solo i cardini.
Le torri quadrate hanno tutte struttura simile: due ambienti sotterranei, una grande stanza al pianterreno, un vano all'altezza degli spalti e sopra un terrazzo merlato coperto. Gli ambienti sono collegati fra loro da strette scale ricavate nello spessore dei muri. La torre posta ad ovest è detta "Torre del Capitano" perché ospitava gli alloggi del capo della guarnigione. Dotata di cucina al pianterreno e camera da letto al piano degli spalti (Fig. 4), poteva essere completamente isolata dal resto del castello in caso di bisogna. Da notare che dalla torre del capitano si poteva raggiungere, abbassando un piccolo ponte levatoio, uno stretto ponte che portava alla campagna e che era basso abbastanza da rimanere celato sotto il pelo dell'acqua del fossato (evidentemente stagnante e per nulla trasparente). I resti di tale ponticello segreto sono presenti ancora oggi. La torre ospita anche quella che si pensa fosse la prigione del castello, ovvero una piccola stanza con volta e botte e minuscola finestrella verso il fossato. Le decorazioni alle pareti della cucina non sono originali, ma realizzate in occasioni delle riprese dei vari film realizzati nella rocca. La torre di nord est ospita quella che era la cappella aperta della rocca (Fig. 5). Le pareti e il soffitto del vano all'altezza degli spalti sono quindi affrescati. Fra gli affreschi, divisi in vari strati corrispondenti alle varie fasi storiche, si riconoscono in particolare un ex voto raffigurante una Madonna con Bambino (l'affresco più vecchio), un tondo con il Leone di San Marco, due grandi stemmi sforzeschi, un albero con cani legati alla catena e una mano che sta per scioglierli, allegoria della libertà che gli Sforza avrebbero portato alle città del Ducato di Milano. La torre rotonda è quella posta a sud. In effetti un settore, quello corrispondente all'incrocio degli spalti è mancante. Al centro del terrazzo coperto è presente un grosso pilastro all'interno del quale è presente una scala a chiocciola che permette di raggiungere la torretta di vedetta posta all'apice.
Per quanto riguarda il cortile, in esso si riconoscono un pozzo coperto, dall'aspetto antico, ma in realtà costruito a metà del ventesimo secolo. Sul lato sudest all'interno delle mura di cinta venne costruita in epoca rinascimentale un'ala per ospitare un grande salone (ora suddiviso in tre sale), l'unico spazio dotati di decorazioni (a parte la cappella). Addossata a tale ala, dalla parte della torre usata come cappella, è poi presente lo scalone d'onore, realizzato nella stessa epoca. Per vari decenni il salone fu sede della Scuola di Disegno, dai cui alunni venne realizzato il pozzo del cortile. Attualmente esso ospita invece il Museo Civico Archeologico Aquaria.
Sotto il livello del cortile sono poi presenti vari spazi sotterranei. In particolare, sotto al museo Aquaria è presente un ampio scantinato.
Categorie: Luoghi di interesse storico
Via Guglielmo Marconi, 26029 Soncino CR |
Foto aggiuntive della Rocca di Soncino nella sezione Fotografia |