Castiglione Olona (Varese): Chiesa Collegiata dei Santi Stefano e Lorenzo
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Il complesso della Chiesa Collegiata dei Santi Stefano e Lorenzo (o più brevemente "Collegiata") di Castiglione Olona sorge su una delle due colline sulle quali si estende il borgo. Esso venne eretto a partire dal 1422 per volere del cardinale Branda Castiglioni sui resti di un preesistente castello. La chiesa venne consacrata appena tre anni dopo, nel 1425. Il titolo collegiata deriva dalla presenza di un capitolo di canonici, o, appunto, collegio, istituito dallo stesso cardinale Branda Castiglioni e soppresso solo nel 1798. La chiesa è una basilica lombardogotica, a croce latina a tre navate senza transetto, con facciata a capanna tutta a mattoni a vista, come l'intero edificio. Contrafforti scandiscono l'esterno e sottolineano la suddivisione interna. Essa venne costruita dai fratelli Alberto, Giovanni e Pietro Solari, protagonisti del gotico lombardo anche a Milano e Pavia. La facciata è caratterizzata dalla presenza al centro di un artistico rosone. Esso è post al di sopra al portone centrale, la cui lunetta è occupata da un importante complesso scultoreo (Fig. 5). Datato 1428 e in perfetto stato di conservazione, in virtù del tipo di pietra utilizzato, in esso sono raffigurati i personaggi legati alla Collegiata: la Madonna, che regge Gesù bambino mentre benedice il cardinale Branda inginocchiato ai suoi piedi, i santi Lorenzo e Stefano, inginocchiati ai lati. In piedi, infine, i santi Ambrogio, patrono della diocesi, e Clemente (dedicatario quest'ultimo della chiesa a Roma di cui il cardinale Branda Castiglioni era responsabile). Completano la facciata due finestre maggiori a sesto acuto, ai lati del portone, e quattro finestre più piccole nella parte alta. Sulle pareti laterali si aprono finestre in stile gotico che richiamano quelle principali della facciata. Verso il cortile è presente una porta laterale, anche essa dotata di lunetta scolpita. L'abside maggiore è poligonale e illuminato di due finestre a sesto acuto più un grande oculo al centro. Il campanile, di per se antico, è però purtroppo deturpato da una copertura in cemento risalente alla seconda metà del ventesimo secolo della punta. L'interno della chiesa comprende tre navate. Benché le loro decorazioni in stile neogotico ecletticheggiante risalgano alla fine del diciannovesimo secolo, esse non stonano. I due absidi delle navate laterali sono arricchiti da pale d'altare del quindicesimo secolo in arenaria dipinta. Il grande tesoro della chiesa è però rappresentato dal grande ciclo di affreschi dedicato alla Vergine che decora le pareti e la volta dell'abside centrale. Riscoperti solo nel 1843, quando venne asportato lo strato di intonaco bianco che era stato steso su di essi nel diciottesimo secolo, essi rappresentano un prezioso esempio di stile rinascimentale toscano in Lombardia. I loro autori sono infatti toscani: Masolino da Panicale e i suoi collaboratori Lorenzo Vecchietta e Paolo Schiavo. Il primo affrescò le vele della volta con episodi della vita della Vergine, disposti peraltro non in ordine cronologico. Gli affreschi sono popolati da figure esili ed allungate, dipinte utilizzando colori luminosi. Le strutture architettoniche sullo sfondo si restringono verso l'alto seguendo la forma delle vele. Le pareti dell'abside sono invece dedicate a Santo Stefano (parete di destra, affrescata da Paolo Schiavo, come pure dello stesso autore sono gli affreschi nelle lunette) e San Lorenzo (affreschi di sinistra e sul fondo, dipinti da Lorenzo Vecchietta). Questi ultimi sono purtroppo quelli più rovinati, ma anche quelli pittoricamente di maggior pregio. A completamento, sull'arcone e riscoperto appena nel 2003, un Transito della Vergine, attribuito a Paolo Schiavo. Nell'abside, sotto ad un arco, si trova anche la tomba del cardinale Branda Castiglioni. Essa è composta da un sarcofago marmoreo sorretto da quattro pilastri ai quali si appoggiano, a guisa di antiche cariatidi, le rappresentazioni allegoriche di quattro virtù, a sorreggerlo simbolicamente. La sepoltura è completata da figure di santi e profeti. Davanti all'abside è poi presente un antico lampadario appeso al soffitto, tedesco o fiammingo, risalente al quindicesimo secolo e acquisito dal cardinale Branda durante una delle sue missioni all'estero. Non presente nelle foto su questa pagina, perché in prestito per una mostra quando sono state scattate, esso raffigura nei bracci San Giorgio che trafigge il drago e la principessa liberata. L'altro gioiello del complesso della Collegiata è rappresentato dal Battistero (Fig. 1), ottenuto probabilmente dalla trasformazione in cappella di una delle torri angolari del castello e raggiungibile dal cortile. Utilizzato nel diciannovesimo secolo come deposito degli attrezzi, la cappella ospita uno spettacolare ciclo di affreschi dedicato a San Giovanni Battista e dipinto nel 1435 da Masolino da Panicale, probabilmente con l'aiuto di Lorenzo Vecchietta. Le pareti della cappella sono completamente occupate da rappresentazioni di episodi della vita del santo, presentate all'interno di prospettive ardite, volte a compensare le ridotte dimensioni della cappella, in un modo che quasi anticipa la tecnica barocca del Trompe-l'œil. In particolare:
- La parete di fondo è dominata dal Battesimo di Cristo, con Gesù immerso in un fiume Giordano serpeggiante verso il basso, in direzione dell'osservatore. Sulla volta dell'abside un Dio Padre circondato da eterei angeli multicolori.
- Le scene della cattura e della prigionia sono raffigurate sulla parete della finestra principale (la destra), con il santo imprigionato visibile sulla parete sinistra della finestra, fanno sì che la finestra venga a tutti gli effetti inglobata in maniera funzionale nel ciclo di affreschi e non appaia come un'interruzione.
- Sulla parete destra sono rappresentati tre episodi diversi: il Banchetto di Erode a sinistra, il macabro dono della testa del santo ad Erodiade sulla destra, la sepoltura del santo in alto in piccolo sullo sfondo. Le scene, invece che essere divise tramite pannellature, sono definite attraverso le diverse parti della scenografia stessa, a formare un complesso artisticamente armonico e omogeneo.
- Sopra alla porta di ingresso è raffigurata una straordinaria e dettagliata veduta di Roma, nella quale alcuni edifici, fra cui il Pantheon, sono riconoscibili in maniera univoca.
- Sul soffitto i quattro evangelisti e i loro simboli, mentre sul sottarco vi sono i quattro dottori della Chiesa occidentale.
Purtroppo non tutti gli affreschi sono ben conservati. In particolare quelli sulla parete sinistra hanno subito gli effetti del tempo.
Occorre poi menzionare il museo, ricavato dalle sale dell'antica canonica e nel quale sono ospitati gioielli, libri antichi, sculture ed altri oggetti antichi di grande valore, di un periodo che va dal Rinascimento al diciottesimo secolo. In particolare si segnala la Crocifissione attribuita a Neri di Bicci, arrivata alla Collegiata solo nel 1928 e caratterizzata da un livello di dettaglio molto elevato.
Mobili antichi e altri oggetti di pregio sono, infine, presenti anche nella sagrestia, la cui porta di ingresso è sormontata da un piccolo complesso scultoreo dipinto molto antico.
Vedere anche: Museo della Collegiata Parrocchia di Castiglione Olona Pro Loco di Castiglione Olona
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
Via Cardinal Branda, 1, 21043 Castiglione Olona VA |
Foto aggiuntive della Chiesa Collegiata dei Santi Stefano e Lorenzo nella sezione Fotografia |