Soncino (Cremona): Chiesa di San Giacomo
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La Chiesa di San Giacomo venne eretta a metà del sec. XII sull'area di un più antico ospizio per pellegrini e retta dai Canonici agostiniani di San Cataldo di Cremona per tre anni (1361-1364) e poi dai Domenicani (1428-1798), che costruirono l'attiguo complesso conventuale di San Giacomo. La struttura romanica fu riformata tra il 1595 e il 1630 a darle l'attuale aspetto barocco. Si deve ai Canonici Agostiniani, l'erezione del Campanile ettagonale, probabilmente unico in Italia. Esso è arricchito da monofore e decorazioni in cotto ad archetti ciechi intrecciati. Tra il 1456 ed il 1468, su progetto del domenicano Maffeo Caleppio, venne costruito il chiostro, ancora esistente. Successivamente venne ricostruita la zona absidale, la cripta ed il presbiterio sopraelevato. Nel 1510 la chiesa venne allungata mediante l'aggiunta di una campata aggiuntiva. Il lavoro richiese l'abbattimento della facciata e del protiro trecenteschi. Nel 1595 il vecchio soffitto a capriate lignee venne poi sostituito dalle volte in muratura, mentre nel 1630 vennero costruite le cappelle laterali. Il rinnovamento secentesco in stile barocco interessò pure la facciata, con la sostituzione del rosone con una serliana e con l'aggiunta della cornice curvilinea nella parte superiore. Purtroppo la chiesa conobbe un periodo di decadenza a partire dal 1798, anno in cui venne soppresso il convento. Successivamente a tale anno varie cappelle vennero alterate e scompaginate.
In contrasto con la facciata piuttosto poco appariscente l'interno della chiesa è stupendamente affrescato in stile barocco. La presenza di una cripta sotto al presbiterio sopraelevato rende però evidente l'origine più antica della chiesa. La ricca decorazione a fresco degli interni, che celebra i principali santi domenica, è dovuta ai fratelli cremonesi Alessandro e Giuseppe Natali, che la eseguirono nel 1696, con l'ausilio dei quadraturisti Pietro Ferrari ed Antonio Sirone. In particolare, la volta del coro è dedicata a San Tommaso d'Aquino e il presbiterio a San Domenico. Le tonalità morbide e avvolgenti vengono esaltate dalla luce proveniente dalle finestre sotto le volte a vela.
Fra le dodici cappelle presenti nella chiesa (sei per lato) si segnalano in particolare:
- Cappella della Beata Vergine dello Spasimo: Prima a destra. Essa conserva, sulla parete sinistra, un affresco raffigurante l'Addolorata, ossia la Vergine trafitta da spade, simboleggiante il dolore per il figlio morto che regge sulle gambe. L'affresco, uno dei pochi resti della decorazione gotica, risale intorno al 1470 - 1480. In essa è anche un gruppo scultoreo in cotto raffigurante il Compianto del Cristo Morto, probabilmente opera di Agostino de Fondulis (o Fondutis) e risalente al periodo a cavallo fra quindicesimo e sedicesimo secolo. Un tempo il gruppo scultoreo si presentava policromo, il che doveva conferirgli un ancora maggiore realismo.
Al di sopra vi è un dipinto del manierista bresciano Grazio Cossali, raffigurante la Caduta di Cristo sotto la Croce e la Veronica. - Cappella di S. Giacomo: Seconda a destra. Contiene un'ancona con una statua lignea eseguita nel 1917 raffigurante S. Giacomo. La mensa dell'altare poggia su due teste d'angelo, di squisito gusto barocco.
- Cappella del Santissimo Sacramento: Presenta un altare e ancona del 1776-1777, bell'esempio di elaborato manufatto policromo d'intarsio marmoreo. Nell'ancona una pala d'altare del 1530 di Francesco Carminati a tema Cristo Eucaristico.
- Cappella di San Vincenzo Ferreri: Quarta a destra. In essa è presente, in una cornice di stucco neoclassica, un dipinto settecentesco del bresciano Antonio Dusi raffigurante S. Vincenzo Ferrer che risuscita il figlio fatto a pezzi da una madre impazzita.
- Cappella di Sant'Antonino: Quinta a destra (Fig. 5). In essa è presente all'interno di una monumentale ancona lignea intagliata a variopinta una grande pala raffigurante la Madonna con il Bambino in Gloria fra i Santi Giacomo, Francesco e Antonino che presenta il donatore Vincenzo Cerioli.Essa è opera del cremonese Uriele Gatti, che realizzò pure l'ancona.
Il presbiterio e l'abside sopraelevati vennero realizzati intorno al 1470. Della fine del quindicesimo secolo sono le due finestre policrome sul fondo, opera di Ambrosino da Termoli, mentre il coro in legno di noce intarsiato e del biennio 1507-1508. L'altare maggiore è un'opera pregevole in marmi policromi intarsiati, eseguito nel 1667 da Bartolomeo Manari da Gazzaniga. Sopra ad esso una pala d'altare della seconda metà del diciottesimo secolo raffigurante San Giacomo coi maghi Ermogene e Filate. Gli affreschi barocchi sulle pareti e sul soffitto sono invece, come detto sopra, del 1696.
La cripta (Fig. 3) è detta di Santa Corona perché ospita un frammento della corona di spine indossata da Gesù. Nelle lunette sotto al soffitto sono presenti delle stazioni delle Via Crucis provenienti da un oratorio di Viadana e opere secentesche di Domenico Savi (una di esse in Fig. 4). Sulle pareti laterali del presbiterio sono invece presenti due affreschi cinquecenteschi raffiguranti l'Incontro di Cristo con la madre sulla via del Calvario e l'Assunzione e Incoronazione della Vergine.
Alla chiesa è associato anche il bel Chiostro di San Giacomo apostolo, con arcate gotiche.
La chiesa ospita varie tele di pregio.
Vedere anche: Pagina su Soncino in questo sito Proloco di Soncino: Chiesa di San Giacomo Un giorno a Soncino nella storia e nell'arte
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
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