Biella- Palazzo La Marmora
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Lista delle cose da visitare nel Biellese: |
Palazzo La Marmora, da sempre proprietà della famiglia Ferrero della Marmora, si trova nel quartiere Piazzo e rappresenta uno dei palazzi più prestigiosi di Biella. Il palazzo è visitabile a pagamento, per poter ammirare le sue numerose sale ricche di decori, quadri e oggetti di rilevanza storica, la torre quadrata e il grande giardino con vista panoramica su Biella e la pianura. Per informazioni: Palazzo e Visite.
STORIA Difficile dire con esattezza quando venne costruita la prima versione del palazzo. E' comunque noto, in base ai documenti disponibili, che già a partire dalla metà del quindicesimo secolo i Ferrero possedevano terreni nel quartiere Piazzo. Risale a quel primo periodo la torre ottagonale dei Masserano, fatta costruire da Sebastiano Ferrero, uno dei personaggi di maggior spicco della famiglia, feudatario, politico e diplomatico legato ai Savoia e vissuto a cavallo fra quindicesimo e sedicesimo secolo. Da notare che tale torre non ebbe mai funzione difensiva. La leggenda vuole anzi che Sebastiano Ferrero, a lungo ministro a Milano ai tempi di Ludovico il Moro, la facesse costruire quando tornò a Biella per poter vedere, almeno da lontano, il Duomo in costruzione. Nel corso del sedicesimo e diciassettesimo secolo il palazzo venne ingrandito attraverso il progressivo accorpamento di edifici adiacenti e la loro ristrutturazione. E' nel 1789 che al palazzo venne conferita la struttura visibile ancora oggi. Risalgono a tale periodo lo scalone d'onore e la facciata in stile neoclassico. Gli interventi settecenteschi sul palazzo furono commissionati all'architetto Filippo Castelli di Torino dal Marchese Celestino Ferrero della Marmora. In origine il palazzo faceva parte di un'unica grande proprietà che comprendeva quattro nuclei architettonici diversi: Palazzo Ferrero di Masserano con la torre ottagonale, Palazzo Ferrero della Marmora (comunemente noto, appunto, come Palazzo La Marmora), la Chiesa di San Sudario e Casa Braja, posta tra Palazzo Ferrero di Masserano e la chiesa. La proprietà si è poi spezzata, con in particolare Palazzo Ferrero venduto al Comune di Biella all'inizio del ventesimo secolo, ad esclusione della torre ottagonale, che rimase di proprietà della famiglia La Marmora.
STRUTTURA La struttura complessiva di Palazzo La Marmora è molto articolata e comprende cinque cortili, fabbricati di varie epoche per un totale di ca. 6000m2, il grande giardino, la già citata torre ottagonale e una torretta panoramica quadrata. Il palazzo si trova lungo la via principale del quartiere Piazzo e la proprietà si affaccia sul ripido pendio che congiunge il quartiere Piazzo con Biella Piano, la parte bassa di Biella. Diversamente dagli altri palazzi presenti sullo stesso lato della via, esso si trova però in posizione arretrata, con un ampio giardino sul lato che guarda verso la città bassa. In effetti tale giardino appare quasi come un grande terrazzo panoramico, essendo circondato dal palazzo sugli altri tre lati. La facciata settecentesca in stile neoclassico verso la strada asseconda l'andamento di questa. A due soli piani, essa non può venire facilmente apprezzata a causa della larghezza ridotta della strada. Sopra al portale è presente l'unico balcone. Al vertice della parte centrale si trova un grande frontone contenente, in una cornice ovale circondata da ghirlande, lo stemma della famiglia Ferrero La Marmora.
Cortile di ingresso Entrando dal portone si accede ad cortile apparentemente quadrato, ma in realtà dalla forma trapezoidale irregolare (Fig. 1). Nella parete laterale del loggiato di fronte all'ingresso è conservato un frammento staccato di un dipinto su legno del primo decennio del quindicesimo secolo, attribuito al Maestro della Cappella Braccioli e raffigurante una Madonna con Bambino che tiene in mano un cardellino. In origine il dipinto si trovava a Firenze, nell'oratorio della famiglia Alberti sul ponte a Rubaconte dedicato alla Beata Vergine delle Grazie. Di seguito una descrizione delle varie sale seguendo il probabile percorso della visita.
1. PIANTERRENO Salone del Camino (Fig. 3) Dotato di volta a botta ribassata unghiata, esso viene così chiamato per la presenza di un grande camino del diciassettesimo secolo in marmo rosso con inciso il motto dei Ferrero: Non nobis domine sed nomini tuo da gloriam. Al centro di una delle pareti è esposto un grande albero genealogico a ventaglio della metà circa del diciassettesimo secolo della famiglia Alberti, ramo fiorentino. Alla base del tronco dell'albero è rappresentato un dettagliato paesaggio non bene identificato. Esso comprende 272 nomi di membri maschili della famiglia, dal 1100 al 1649. In più sono presenti 87 donne, nell'albero genealogico in virtù di matrimonio con membri maschili. Pregevole la cornice, caratterizzata da una decorazione a catena dorata su fondo azzurro, cui si aggiungono esternamente elementi decorativi a tema vegetale. Alle pareti sono poi presenti vari quadri raffiguranti membri della famiglia. Sala dei Castelli Il nome della sala deriva dal fatto che gli affreschi del soffitto (del primo quarto del diciassettesimo secolo) comprendono numerose raffigurazioni di castelli. All'interno delle vele e delle lunette della volta sono infatti raffigurate 32 località del biellese e di altre aree limitrofe che hanno avuto legami feudali con i Ferrero La Marmora, tutte dotate ai tempi di castelli o fortificazioni. Al centro della volta vi è la più antica raffigurazione storica di Biella. In essa sono riconoscibili i borgo del Piazzo con la Torre dei Masserano, la città circondata da mura e il torrente Cervo. Alla base della volta corre, lungo gran parte delle pareti, una banda con gli stemmi delle famiglie che sono legate alla famiglia Ferrero La Marmora attraverso vincoli matrimoniali dal quindicesimo secolo ad oggi. Alle pareti sono presenti numerosi quadri raffiguranti membri della famiglia. A fianco del camino si trova poi un altro grande albero genealogico. Alla base di esso, a sinistra, è raffigurata la Certosa di Galluzzo a Firenze, a destra è invece raffigurata Biella, con la Torre dei Masserano in evidenza. Salotto verde (Foto in evidenza): Il nome deriva dal colore delle pareti. La volta è riccamente decorata con affreschi a grottesche dipinti nella prima metà del diciassettesimo secolo dal pittore originario di Assisi Girolamo Marinelli (da qui la raffigurazione di Assisi nella lunetta della porta-finestra). Essi vennero realizzati per celebrare l'unione fra i Solaro di Moretta e i Ferrero della Marmora attraverso due matrimoni che ebbero luogo nel 1623, data infatti riportata al centro della volta. Gli affreschi sono ricchi di immagini allegoriche. In particolare si riconoscono le allegorie della Giustizia, della Temperanza, della Fortezza e della Prudenza. In due lunette è raffigurata Biella, con riconoscibili la Torre dei Masserano e la non più esistente Chiesa di San Domenico. Sono del diciottesimo secolo la carta da parati verde "papier peint" francese del diciottesimo secolo con raffigurazioni simboliche dei cinque sensi, le specchiere, il lampadario in ferro dipinto, il pavimento in seminato alla veneziana. Non mancano poi neanche in questa sala vari dipinti di personaggi della famiglia o legati alla famiglia. Sala dell'Alcova Il nome deriva dal fatto che in origine era una camera da letto. Completamente realizzata alla fine del diciottesimo secolo è caratterizzata dal fatto di essere divisa in due parti: una con pavimento in marmo e una, leggermente rialzata, con pavimento in legno, in qui in origine si trovava il letto. Carta da parati e tendaggi sono ancora quelli originali. Nei pannelli che contengono le due specchiere sono inseriti i ritratti di Carlo Emanuele IV, Re di Sardegna, cui la famiglia La Marmora rimase sempre fedele, malgrado le avversità legate alla conquista del Piemonte da parte di Napoleone, e di sua moglie Maria Clotilde di Francia. Fin dal diciassettesimo secolo la famiglia La Marmora fu molto legata a casa Savoia. Anche questa sala è dotata di un pregevole lampadario in ferro colorato e di pregiato pavimento in seminato, nella parte non rialzata. Sala dei Motti Sala del diciassettesimo secolo. La volta è riccamente decorata. Nelle lunette sono raffigurati animali, ad ognuno dei quali corrisponde un medaglione contenente un motto di saggezza. Anche in questo caso dalla parete pende un fastoso lampadario in ferro colorato.
2. PRIMO PIANO Salone da ballo (o Salone Gallieri) (Fig. 4) Si tratta di un grande salone a pianta rettangolare caratterizzato dal fatto che tutte le superfici sono coperte da affreschi trompe l'oeil a due soli colori (oro e varie tonalità di grigio) in stile neoclassico realizzati alla fine del diciottesimo secolo da Giovannino Gallieri. Le pareti più lunghe sono occupate da una simulazione di boiserie a riquadri in alcuni dei quali sono raffigurate le muse. Su quelle corte, invece, sono rappresentati due logge delimitate da colonne scanalate con capitello corinzio. In una vi è un efebo che suona la lira, nell'altro un vecchio con in mano una clessidra alata che sembra volergli scappare. E' quest'ultima una rappresentazione allegorica della morte e del tempo che fugge. La volta della sala è circondata alla base da una raffigurazione di una balaustra marmorea dalla quale si elevano piccoli putti ed è decorata con simulazioni di elementi geometrici e floreali in rilievo. Corridoio Si tratta di un vano di passaggio in cui sono presenti numerosi ritratti di personaggi storici collegati alla storia della famiglia e alcuni interessanti arredi, in particolare due grandi leoni in legno. Sala del biliardo In origine ospitava un biliardo. Attualmente è una sala museo dedicata ai quattro fratelli generali La Marmora. In essa sono raccolti oggetti legati alla vita dei quattro militari, personaggi importanti del Risorgimento italiano. Grande Galleria (Fig. 5) Questa sala molto allungata fu fino al 1945 il salotto di Casa La Marmora e solo nel 2021 è stata resa accessibile al pubblico. La carta da parati in due tonalità di verde scuro, il pavimento a parquet, la volta e i tendaggi color ocra chiaro e l'oro delle stuccature e delle cornici dei molti quadri conferiscono al salone un'atmosfera molto calda. Il termine galleria si deve sia alla forma allungata sia al fatto che ospita un grande numero di quadri, arredi e oggetti legati alla storia della famiglia Ferrero La Marmora. La tela di Pietro Ayres del 1928, La Famiglia La Marmora, in particolare, rappresenta un'importante testimonianza storica dell'epoca della Restaurazione in Piemonte.
3. TORRE QUADRATA In realtà una torretta, più che una torre. Si eleva dal centro del palazzo ed essendo aperta su tutti i lati offre una splendida vista panoramica a 360°.
4. GIARDINO Il giardino è di impianto tardo rinascimentale ma oggi, in seguito alle modifiche apportate nel diciannovesimo secolo, è un giardino romantico all'inglese. Essoo comprende una parte in piano (Fig. 2), sullo stesso livello del palazzo e con terrazza panoramica su Biella e sulla pianura, una parte a rampe lungo il pendio che scende verso Biella Piano e anche un ninfeo, che però non è stato possibile visitare. Alla sinistra del giardino (arrivando dal corpo centrale del palazzo) si trova il grande giardino d'inverno, un grande porticato a colonne doppie chiuso alla fine del diciannovesimo secolo mediante ampie vetrate. All'interno un'intera parete è occupata da un Ficus repens bicentenario, i cui rami si allungano attraverso la volta a raggiungere la parete opposta dove vanno a formare festoni e campane vegetali.
Palazzo La Marmora è visitabile a pagamento. Inoltre i suoi spazi possono venire affittati per conferenze, matrimoni, concerti, presentazioni di libri ed eventi di vario genere. Sono anche presenti tre appartamenti arredati che possono venire affittati come casa vacanza. Per tutti i dettagli si rimanda al sito web ufficiale di Palazzo La Marmora.
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
Corso del Piazzo, 19, 13900 Biella BI |
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