Zubiena (Biella)- La Bessa
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Lista delle cose da visitare nel Biellese: |
La Bessa, il cui nome completo è Riserva Naturale Speciale della Bessa, venne istituita nel 1985. Si estende per circa 7.5km2 e comprende un territorio di forma allungata (ca. 7km x poco più di 1km) a cavallo dei comuni di Borriana, Cerrione, Mongrando e Zubiena. La Bessa è situata nella valle dell'Elvo e si sviluppa ad una quota che oscilla fra i 270 e i 430 metri di altitudine. Il suo territorio si colloca sul fianco biellese della collina morenica della Serra (tra le più estese d'Europa) generata nel Quaternario dal grande ghiacciaio Balteo proveniente dalla Val d'Aosta. Esso coincide con una basso altopiano di forma approssimativamente ellissoidale orientato da nordovest a sudest e posto fra il torrente Elvo e il torrente Olobbia. Molte delle caratteristiche del territorio della Bessa derivano dal fatto che l'area fu sfruttata come miniera d'oro per circa un secolo tra la seconda metà del secondo secolo A.C e la prima metà del primo secolo A.C. Va comunque sottolineato che l'area come si presenta oggi non è uguale a come era quando vennero chiuse le miniere, perché nei secoli successivi vi venne comunque praticata l'agricoltura e la pastorizia (EMERGENZE ARCHEOLOGICHE, VERE E PRESUNTE, NELLE AURIFODINE DELLA BESSA).
I primi riferimenti storici all'area risalgono a Strabone a Plinio il Vecchio. Una volta esauritosi l'oro l'area venne pressoché dimenticata fino al diciottesimo secolo, ed è solo nella seconda metà del ventesimo secolo che torna sotto i riflettori, diventano oggetti di studi archeologici. L'intera area della riserva è disseminata di cumuli di pietre, alti fino anche ad una decina di metri. I cumuli sono formati da niente altro che dal materiale di scarto dei lavori di scavo alla ricerca dell'oro. Fra un cumulo e all'altro sono spesso ancora oggi riconoscibili i fossati, che in origine erano rivestiti di legno e al cui interno scorreva acqua, utilizzati per separare l'oro dal materiale di scarto più fine. Sui cumuli sono visibili varie strade, con ancora i segni del passaggio di carri o grosse slitte, verosimilmente utilizzati per la costruzione dei cumuli stessi. Sono poi ancora riconoscibili i resti dei muri perimetrali di capanne che probabilmente ospitavano chi lavorava nella miniera.
Le origini glaciali del territorio fanno sì che in esso siano presenti numerosi tipi diversi di rocce. In particolare sono presenti numerosi massi erratici (un esempio in Fig. 3). Alcuni massi sono poi caratterizzati dalla presenza di incisioni di epoca protostorica e di significato ancora oscuro. Dal punto di visto della flora, il parco della Bessa è influenzato dalla presenza dei numerosissimi cumuli di pietra, equivalenti, dal punto di vista ecologico, ad ambienti nuovi da colonizzare. Sono perciò molto diffusi licheni e muschi, felci, eriche e altri arbusti. Fra le specie arboree predominano le querce. Sono poi presenti il ciliegio selvatico, la betulla, il frassino, la robinia, il castagno e il nocciolo. La primavera è la stagione più indicata per visitare il parco, perché permette di godere della fioritura dei ciliegi, del ciclamino, della rosa canina e del giglio di San Giovanni. I più fortunati potranno anche ammirare la più rara Pulsatilla montana. La fauna comprende fra i rettili la vipera, il biacco e il colubro di Esculapio, fra gli uccelli si segnala una rilevante presenza di allocchi e barbagianni mentre fra i mammiferi si annoverano numerose specie di roditori, la lepre e la volpe. La bella stagione è poi allietata da un gran numero di farfalle in virtù della scarsa presenza di attività umane. Il parco della Bessa è percorso da vari sentieri principali e da un numero maggiori di sentieri secondari, alcuni dei quali non sono neppure riportati sulla cartina. Nessuno presenta pericoli, conviene però mantenersi su quelli segnalati, in modo da non perdersi. L'indirizzo indicato in fondo alla pagina corrisponde al Centro Visite, in corrispondenza del quale è possibile parcheggiare e nel quale è possibile raccogliere materiale informativo, a cominciare dalla cartina.
Vedere anche: La Bessa
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