Biella- Chiesa di San Biagio
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La Chiesa di San Biagio attuale venne costruita nel sedicesimo secolo al posto di una chiesa romanica costruita nel tredicesimo secolo e venne poi ampliata nel diciottesimo secolo, quando venne creata l'attuale facciata con il suo portico, quest'ultimo rifatto nel 1849. La gradinata del portico è del 1841. Il campanile originario andò distrutto nel 1879, anno in cui venne anche costruito quello attuale. La chiesa è dedicata al patrono dei cardatori, attività molto diffusa nell'antichità nel rione Vernato in cui si trova. La chiesa possiede due ingressi: quello principale, al centro della facciata, e uno secondario, sul lato sinistro. In più, in fondo al lato destro, è collegata con la chiesa nuova, costruita ortogonalmente attaccata ad essa. Questa pagina descrive solo la chiesa antica.
La chiesa è interamente in mattoni a vista, a parte il portico davanti alla facciata e il campanile, i cui due terzi inferiori sono quasi interamente in pietra. Pietre di varie dimensioni sono comunque presenti anche in vari punti dei muri, in particolare in zone che appaiono essere state modificate. La facciata è dotata di due frontoni, uno grande e triangolare, nella parte alta della facciata, e uno barocco spezzato al vertice. Il profondo coro posteriore è poligonale, con gli spigoli sottolineati esternamente da larghe lesene. Al centro, superiormente, è presente un oculo, attualmente murato. Internamente la chiesa è a navata unica con volta a botte lunettata totalmente priva di decorazioni. Circa la metà delle lunette sono occupate quasi interamente da finestre semicircolari. La controfacciata è interamente occupata da una cantoria con un organo dei primi del '900 all'interno. In basso sono presenti due confessionali in legno intagliato. Nelle parete laterali interne si aprono cinque archi, solo in parte corrispondenti a cappelle, dato che due corrispondono a spazi vuoti, uno all'ingresso laterale e uno al passaggio verso la chiesa nuova. Gli archi sono divisi da lesene scanalate su cui sono appese le formelle in legno intagliato dipinto e dorato della Via Crucis, scolpita da Pietro Antonio Serpentiere nel 1803. Cappelle di destra Prima cappella: vuota Seconda cappella: Ospita un'urna contenente il corpo di San Felice Martire proveniente dal cimitero di San Ponziano. Terza cappella: E' vuota, se non per la presenza di una tela raffigurante il Transito di San Giuseppe. Quarta cappella: E' dedicata a Maria Maddalena de'Pazzi. Ospita, all'interno di una ricca ancona in legno intagliato e dipinto, un quadro del diciassettesimo secolo raffigurante Cristo che appare a Maria Maddalena de'Pazzi e a Sant'Agata (Fig. 3). Sulla cimasa si trova un Eterno Padre che faceva parte dell'ancona ora ospitata nella cappella di fronte. Cappelle di sinistra Prima cappella (Fig. 3): E' chiusa da una balaustra in marmo con cancelletto in ferro battuto e ha funzione di battistero. L'ancona del fonte battesimale in legno scolpito e dipinto fu realizzata nel 1777 da Antonio Serpentiere mentre gli elementi in stucco sono di Giuseppe Ferrandi e le decorazioni pittoriche di Pietro Lace. Seconda cappella: Sulla parete di fondo è presente un affresco devozionale del diciassettesimo secolo di artista ignoto raffigurante una Madonna con Bambino solo recentemente riportato alla luce. Terza cappella: Vuota Quarta cappella: In essa è conservata una pregiata ancona lignea tardorinascimentale (Fig. 4) scolpita da Materno de Materni e dipinta da Boniforte Oldoni nel 1578. Eseguita in origine per l'altare maggiore, raffigura la Deposizione con i Santi Agata, Sebastiano, Nicola da Tolentino e Biagio, patroni del Vernato, il quartiere di Biella in cui si trova la chiesa. In origine sopra ad essa si trovava la testa dell'Eterno Padre che adesso si trova inserita nel quadro posto nella Cappella dedicata a Santa Maria Maddalena de'Pazzi. Il pulpito è opera di Giovanni Matteo Borello e risale al 1740. Il coro è anche internamente poligonale, con la parte inferiore delle pareti occupate dagli stalli. L'altare maggiore, pur di aspetto barocco, è recente, del 1940. Più antica, del 1849, la balaustra in marmo che delimita il presbiterio. La parete di fondo del coro è occupata, superiormente, da una grande ancona (Fig. 1) in legno intagliato e dorato realizzata nel 1773 da Pietro Antonio Serpentiere. Le colonne sono però materiale di reimpiego proveniente dalla Chiesa di San Nicola. La grande tela al centro raffigura il Martirio di San Biagio e venne dipinta nel 1774 da Giuseppe Maria Auriggio. Alle pareti laterali del presbiterio sono appesi due grandi tele. Quella sul lato sinistro raffigura il Martirio di Santo Stefano e fu dipinta da Tarquinio Grassi nel 1739. Quella di destra è del 1727 e raffigura San Filippo Neri e Sant'Agata. Entrambe le tele furono ampliate ai lati quando vennero collocate nella posizione attuale. Dal presbiterio, sulla sinistra, si accede alla sagrestia, in cui sono presenti vari mobili antichi in legno massiccio intagliato. Un paliotto in velluto rosso ricamato in argento realizzato nel 1789 e raffigurante San Biagio e uno degli antichi confessionali in legno intagliato sono sono stati spostati nella chiesa nuova.
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
Via Fratelli Rosselli, 11, 13900 Biella BI |
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