Andorno Micca (Biella)- Cappella dell'Eremita
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Il piccolo oratorio, poco più di una cappella, sorge nel bosco, al confine con Pettinengo, in particolare con la sua frazione Selve Marcone. Esso si trova a poche centinaia di metri in linea d'aria dalla Chiesa di San Giuseppe di Casto. Il piccolo tempio (noto anche come Cappella degli Eremiti, Oratorio di Santa Maria degli Eremiti e Chiesetta delle Formiche, perché i fedeli dei paesi circostanti vi ricorrevano in caso di infestazioni di insetti) sorse al centro di un crocevia, dove una mulattiera metteva in comunicazione la Valle Cervo con la Valle Sessera e la Valle Strona. L'eremita a cui fanno riferimento alcune denominazioni ere un uomo pio che offriva aiuto ed accoglienza ai viandanti che transitavano per quei luoghi, allora impervi e solitari.
La chiesetta è di struttura molto semplice, con una semplice navata e un abside semicircolare sul fondo che occupa tutta la larghezza dell'edificio. L'oratorio è molto antico, essendo verosimilmente di epoca cinquecentesca. La forma dell'abside farebbe in effetti pensare ad origini ancora più antiche. In epoca recente sono stati aggiunti il campanile e la sagrestia (1929). Esternamente non sono presenti decorazioni di sorta, se non per una cornice intorno al portone e due panche in pietra ai lati di esso. Sono comunque presenti ben tre finestre, sulla facciata: una centrale in alto e due ai fianchi dell'ingresso.
L'interno invece è decisamente più ricco. Il punto focale è rappresentato dall'abside. In esso si riconoscono tre livelli: il catino absidale è affrescato con un'Adorazione dei Re Magi ricca di elementi esotici, fra cui due dromedari e uno dei Magi di pelle nera e abbigliato in maniera orientale. Lo stile, caratterizzato da colori decisi e figure semplici ma emotivamente coinvolgenti, indurrebbe ad attribuire l'affresco a Pietro Lace di Andorno, cosicché esso risulterebbe essere della fine del diciassettesimo secolo o degli inizi del diciottesimo secolo. Sotto al catino absidale una banda orizzontale con rappresentati vari personaggi. Da sinistra a destra, Santa Caterina, Santa Apollonia, Gesù Bambino in braccio alla Madonna che fa l'elemosina ad un povero, un'altra santa e una Madonna con Bambino. Le didascalie (alcune cancellate) subito sotto servivano a non lasciare dubbi su quali personaggi fossero rappresentati! Anche in questo caso lo stile farebbe pensare a Pietro Lace o a qualcuno a lui vicino. Sotto, infine, un velario, in gran parte rovinato. Molto interessanti i due santi presenti sulla facciata interna dell'arcone fra abside e navata: San Rocco (1527) e di S. Antonio abate (1607). La loro datazione induce a pensare che forse in origine l'affresco del catino absidale era un altro, poi sostituito da quello attualmente visibile. Le decorazioni del soffitto e delle pareti, in stile neoclassico, sono invece chiaramente più moderne (e potrebbero essere addirittura recenti). Completano la dotazione della chiesa una statua della Madonna Nera di Oropa su una mensola alla parete destra e una piccola cantoria raggiungibile mediante una ripida scala.
Anticamente dietro la Chiesa sorgeva una casa, che serviva da abitazione all'Eremita, demolita alla fine del secolo scorso.
Vedere anche: ORATORIO DELL'EREMITA su BiellaClub
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
45.618976, 8.078619 |
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