Occhieppo Superiore (Biella)- Chiesa di Santo Stefano
|
Lista delle cose da visitare nel Biellese: |
La Chiesa di Santo Stefano a Occhieppo Superiore ha origini assai antiche, in quanto il primo documento in cui viene citata è una bolla di Papa Urbano III del 1186. In origine dipendeva dalla collegiata di Biella. Agli inizi del diciassettesimo secolo la chiesa originaria venne ricostruita e sostituita con quella attuale, in stile barocco. Della chiesa precedente rimase solo una cappella, ora posta alla sinistra del presbiterio guardando dall'entrata. La parte inferiore del campanile, inoltre, coincide con i resti del torrione del castello medioevale che alla fine del trecento fu devastato da Facino Cane, e poi in gran parte distrutto nel 1527 da Filippo Tornielli nella guerra tra Francia e Spagna. L'edifico subì degli ampliamenti nel secolo successivo, con l'aggiunta di una facciata nel 1727, che rimase incompiuta fino al 1865, e del coro nel 1760.
La chiesa attuale è a tre navate, con la navata centrale dotata di volta a botte e navate laterali con volta a crociera. Il soffitto della navata centrale di per se non è decorato e la sua superficie liscia viene sottolineata dalla netta separazione dalle pareti laterali attraverso una trabeazione con marcata struttura orizzontale. Intorno alle finestre laterali che si aprono nella volta si trovano però decorazioni in stile barocco. Il presbiterio è riccamente decorato e diviso in due parti; una parte rettangolare dotata di cupola decorata a trompe l'oeil a suggerire un colonnato a sostegno della cupola, e un coro trilobato. Nel presbiterio predominano i colori rosso vino e verde bottiglia, presenti sui pannelli laterali a fianco dell'altare maggiore, entro i quali sono raffigurati stemmi. Il rosso vino si trova anche nell'altare maggiore in marmi policromi, nella grande cornice della tela sulla parete di fondo raffigurante il martirio di Santo Stefano (Rodolfo Morgari, 1870 ca.) e sulle decorazioni delle volte. Sui pennacchi della cupola sono rappresentati i quattro evangelisti, anche in questo caso ad opera del Morgari. Nel presbiterio è poi degno di menzione il grande crocifisso ligneo del quindicesimo secolo. In esso "la figura del Cristo si caratterizza per una forte definizione anatomica del torace, ampio e robusto, sottolineata dalle costole in evidenza, dai fianchi larghi con un girovita piuttosto stretto, ed infine dalle possenti gambe" (Crocifissi lignei nel Biellese dal '400 all'inizio del '600: una prima ipotesi di sviluppo).
Interessante la Cappella della Madonna del Rosario (Fig. 4), in cui è presente una pala d'altare, all'interno di una cornice in stucco di gusto classicheggiante probabilmente del 1860 in cui è in effetti raffigurata una Madonna della Cintura, ovvero una Madonna col Bambino affiancata da un santo vescovo a sinistra, da riconoscersi in sant’Agostino, mentre a destra c'è Santa Monica, la quale indossa la nera veste delle monache agostiniane con una cintura a fibbia che le cinge la vita (L'altare della Beata Vergine del Rosario e una pala vercellese in Santo Stefano a Occhieppo Superiore).
In capo alla navata sinistra si può apprezzare un bell'altare in marmi policromi dedicato al Sacro Cuore, rappresentato questo anche nella pala d'altare (Sacro Cuore di Gesù e i santi Antonio Abate, Maria Maddalena e Lucia, di Rodolfo Morgari, 1867). In capo alla navata destra, invece, l'altare di San Giulio, dedicato all'Addolorata.
Il pezzo forte della chiesa è però rappresentato dalla cappella posta a sinistra del presbiterio e unica parte arrivata intatta fino a noi della chiesa originaria. Le pareti e il soffitto della cappella, in passato utilizzata prima come sagrestia e poi come deposito e infine completamente restaurata nel 2015, sono completamente decorati con splendidi affreschi quattrocenteschi. Le opere pittoriche, eseguite negli ultimi due decenni del XV secolo, rappresentano una Deposizione del Cristo» e una Madonna Assunta sulla parete Nord (Figura grande); un'Incoronazione della Madonna della Misericordia con Santo Stefano e San Quirico sulla parete Est; busti di profeti e di re di Israele sugli intradossi delle arcate e i quattro Dottori della Chiesa (Ambrogio, Agostino, Gerolamo e Gregorio) sulle vele della volta. (Occhieppo Superiore, i tesori di Santo Stefano tornano a brillare con il maxi restauro) Da notare in varie scene la presenza di coniglietti, che in ambito religioso, per il fatto di nascere in Primavera, sono simbolo della resurrezione. Gli affreschi appaiono essere stati dipinti da ben tre diverse botteghe, fra cui anche quella di Daniele de Bosis.
Da menzionare sono poi il martirio di S. Stefano (scultura lignea policroma di Nicolao Serpentiere del 1666), le quattordici stazioni della Via Crucis di Pietro Antonio Serpentiere (discendente di Nicolao Serpentiere) del 1810-11, il pulpito in legno di noce con pannelli di singolare disegno della fine del diciassettesimo secolo.
La già nominata facciata è a due ordini e in stile tardobarocco con già tendenze neoclassiciste, ovvero molto sobria e lineare. L'ordine inferiore è dominato dal portone ornato con un gruppo ligneo, rappresentante il martirio di S.Stefano e risalente alla prima metà del secolo diciottesimo secolo. Al centro del secondo ordine, invece, un grande rosone e infine, al vertice, un grande frontone triangolare.
Vedi anche: S. Stefano su parrocchie.it Occhieppo Superiore su Biella Club Chiesa di Santo Stefano su Città e Cattedrali
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
Piazza Mons. Maffeo, 13, 13898 Occhieppo superiore BI |
Chiesa di Santo Stefano: Foto nella sezione Fotografia |