Candelo (Biella)- Chiesa di Santa Maria Maggiore
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La Chiesa di Santa Maria Maggiore è la più antica delle chiese di Candelo e anche la più particolare. Eretta già prima dell'anno 1000, essa subì molte modifiche nel corso dei secoli. Esternamente si nota la sua struttura eterogenea, comprendente mattoni, pietre di granito squadrate e ciottoli di fiume. A seconda del punto preciso prevalgono gli uno o gli altri. La facciata è intonacata, a differenza delle altre superfici esterne, assai grezze. Essa è arricchita da un piccolo portico in corrispondenza dell'entrata, un rosone posto sopra di esso e due oculi laterali. In posizione apicale un grande frontone triangolare. In passato esistevano anche due entrate laterali, che sono poi state murate. Curiosamente, all'interno esistono ancora le due corrispondenti bussole. L'elemento esterno più caratterizzante è comunque rappresentato dall'alto campanile, costruito nel sedicesimo secolo, poi rialzato all'inizio del diciassettesimo e sormontato da un'altissima guglia. Degno di nota anche il portone settecentesco.
L'interno della chiesa, in seguito alle numerose modifiche apportate, ha in gran parte perso il suo carattere romanico, riconoscibile ancora nelle colonne che sorreggono le arcate interne e in alcuni affreschi quattrocenteschi rimasti, in particolare quelli presenti sulla volta a crociera della navata destra davanti alla prima cappella (dedicata alla Madonna di Oropa, Fig. 4), attribuiti a Gaspare de Fornerio da Ponderano e raffiguranti i quattro Dottori della Chiesa. Purtroppo un restauro troppo invasivo li ha sostanzialmente snaturati, per quanto li abbia resi molto più d'effetto ad una prima occhiata.
Nel complesso l'interno ha una struttura tale da confondere il visitatore e far apparire la chiesa più grande di quello che è. Tale effetto è dovuto in particolare alla cappella di Santa Marta e del Santissimo Sudario, la seconda di destra (Fig. 3). La sua superficie è in effetti confrontabile con quella delle navate. Essa venne realizzata nel 1586 e fu la sede dell'omonima confraternita. Originariamente era separata del resto della chiesa da un muro, ma nel 1823 il muro venne sostituito dall'attuale balaustra in marmo. L'ampio coro (del diciassettesimo secolo) è delimitato dal resto della cappella da un'alta balaustra in legno che si estende su entrambi i lati dell'altare in stucco del 1843 fino alle parete laterali. Le decorazioni delle pareti e del soffitto sono della seconda metà del diciannovesimo secolo.
Sul lato sinistro sono presenti tre cappelle, questa volta tutte di dimensioni normali. La prima è dedicata ai santi Giuseppe e Antonio da Padova. Al di sopra di un altare recente è presente la primitiva ancona lignea del 1677 con colonne tortili su cui si arrampicano tralci di vite. La pala d'altare è rappresentata da un dipinto della metà del diciassettesimo secolo raffigurante la Vergine con Bambino presentato a Sant'Antonio da Padova, con sullo sfondoSan Giuseppe e due angeli. La seconda (Fig. 5) è invece dedicata a San Carlo. L'ancona lignea del 1681 sopra all'altare è opera di Giovanni Augusto Serpentiere. Al centro di essa, in una nicchia, una statua lignea di San Carlo. Sulla parete destra una tela raffigurante la Madonna di Oropa fra San Carlo e San Giuseppe. La terza cappella, posta sul fondo, a sinistra del presbiterio, è un po' più piccola ed è dedicata a San Giovanni Battista. Eretta fra il 1606 e il 1619 presenta sulla parete di fondo una tela del 1622 raffigurante la Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e San Giovanni Battista fanciullo.
Il presbiterio è leggermente rialzato rispetto al resto della chiesa ed è delimitato da una bella balaustra in marmi policromi del 1819. L'altare maggiore, in marmi pregiati, è del 1773. Su di esso si trova una cornice in legno intarsiato e dorato, decorata con volute e teste di cherubini, opera del Serpentiere. Dello stesso autore la croce dorata e argentata del tabernacolo. Sulla parete di fondo dell'abside una tela del bolognese Carlo Bianconi del 1779 raffigurante l'Assunzione. Importante anche la Crocifissione appesa sulla parete sinistra del presbiterio, opera del 1572 di Boniforte Oldoni.
La cantoria è attualmente priva di organo, in quanto quello che era presente venne demolito nel 1932. Le decorazioni della sua balaustra (tre pannelli dipinti raffiguranti strumenti musicali) come pure le decorazioni color pastelli a tema vegetale nella navata sono del diciannovesimo secolo.
Degno di nota anche il pulpito, pure esso attribuito al Serpentiere e costituito da una serie di pannelli, decorati con motivi vegetali stilizzati e separati da cariatidi.
Val la pena di ricordare, infine, che il piccolo spiazzo davanti alla chiesa fino alla prima metà del diciannovesimo secolo era un cimitero.
Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico
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